Quando vai Al Garghet di Milano, è come se andassi per qualche oretta dentro la favola di Biancaneve, e tre sono i motivi: il ristorante è nascosto in questo bosco verde incantato, in una Milano dove cresce ancora l’ erba; è arredato come una vecchia casa di campagna ma chic; il personale ha questa incantevole divisa a check verde e rosso, e non le classiche divise bianche o nere alle quale siamo abituati. Tutto insomma è pensato e progettato nei minimi particolari.
La casa dove ora ha sede Al Garghet, secoli fa, era occupata dagli spagnoli, che la adibirono prima a gendarmeria e poi a residenza del ‘campè’, l’uomo che sorvegliava le acque delle risaie. Adesso, l’atmosfera è bucolica e romantica: pianista che suona tutta la sera, luci soffuse e candele che creano un ambiente davvero caldo.
Ma c’è solo un piccolo grande dettaglio che ti fa capire di stare a Milano: il menù. Presenta solo piatti milanese e sono scritti nientemeno che in dialetto milanese a mano in calligrafia elementare nei quaderni a righe di scuola. La cucina, qui, segue il solco della tradizione lombarda. Rivisitata in chiave moderna, certo, ma nemmeno troppo: c’è davvero tutto quello che ha fatto la storia delle tavole della nostra Regione. Dai mondeghili ai nervit, dai risotti agli immancabili ossibuchi, dalla cassoeula alla famosissima cotoletta milanese.
Al Garghet
Via Selvanesco, 36 Milano
Aperto da martedì – sabato: 19:30 – 22.30
Domenica: 12:00 – 14:00 / 19:30 – 22:30
Lunedì chiuso