Ann Hebert, vicepresidente e general manager di Nike per il Nord America, ha dato le dimissioni. La sua improvvisa partenza arriva dopo che ha prestato servizio per l’azienda per oltre 25 anni. La decisione è stata presa in seguito a un articolo apparso su Bloomberg Businessweek. Questo raccontava il business da reseller condotto dal figlio di Ann, Joe Hebert.
Il rapporto ha rivelato di come il ragazzo utilizzata una carta di credito a nome di Ann, per poter acquistare sneakers a prezzi più vantaggiosi. Talvolta anche con sconti maggiori rispetto ai rivenditori come Foot Locker. In seguito la sua attività di rivendita,West Coast Streetwear, vendeva tale sneakers a prezzi quadruplicati. E come possiamo ben immaginare, Nike non permette in alcun modo ai propri impiegati di prendere parte a business legati alla rivendita di scarpe.
La società West Coast Streetwear non ha rilasciato nessun commento al riguardo. Mentre Joe ha ribattuto a Bloomberg che sua mamma Ann, non doveva essere “rimossa” dall’incarico visto il ruolo alto che aveva nella compagnia. Inoltre ha sottolineato più volte di non aver mai ricevuto informazioni privilegiate per acquisti o codici sconti. La Nike, da parte sua, ha detto alla CNBC che Herbert ha preso la decisione di dimettersi da sola, rifiutando ulteriori domande al riguardo.
Sempre secondo Bloomberg, Ann Hebert, già nel lontano 2018, fece più luce sull’attività del figlio: “Non c’è mai stata alcuna violazione di company policy, conflitto di interessi o passaggio di informazioni, né tantomeno una affiliazione di tipo commerciale tra West Coast Streetwear e Nike“. Tuttavia, le parole che potrebbero scagionare la madre di Joe Hebert da qualsiasi tipo di accusa non sono bastate a far ricredere gli utenti sul web, che hanno continuato a sostenere le proprie ipotesi legate al backdoor e alle vie prioritarie di cui il figlio poteva godere. A gettare ulteriore benzina sul fuoco è stata la particolarissima storia comparsa in rete lo scorso gennaio 2020, quando West Coast Streetwear affermava di aver trovate ben tre paia di NikeMag in un garage comprato per soli $75. Un ritrovamento alquanto insolito vista la rarità dei modelli.
Se da un lato le dimissioni date da Ann Hebert attraverso il comunicato di Nike sembrerebbero essere del tutto volontarie, dall’altro, la mancanza di motivazioni lascia spazi a numerosi dubbi. Sono per caso questi i primi provvedimenti presi da Nike per provare a porre rimedio al backdoor?