Ewan McGregor entra nei panni di Halston, per una mini serie tv Netflix co-prodotta con Ryan Murphy ( regista di American Crime Story: L’assassinio di Gianni Versace). Le puntate ripercorrono la storia del noto stilista americano che ha determinato lo stile più sofisticato e glamour degli anni ‘70 e ’80. Oggi è arrivato a noi grazie alla matita creativa dello stesso Tom Ford, che più di una volta ha dichiarato l’influenza che ha avuto il medesimo sulle sue collezioni. “Puoi tracciare una linea diretta fra me e Halston“, ha dichiarato in un’intervista di WWD nel 2012.
Ma chi era Roy Halston Frowick?
Halston nasce nel 1932 da padre norvegese e madre americana. Sin da piccolo si avvicina al mondo della moda, cucendo gli abiti realizzati in casa per la sorella. La sua passione, però, sono i cappelli. Per la sua carriera sarà importante l’incontro con André Basil, proprietario di un salone di coiffeur presso l’Ambassador Hotel, che gli offre la possibilità di esporre le sue creazioni. Dopo poco tempo si trasferisce a New York e diventa il cappellaio da Lilly Daché e, poi, da Bergdorf & Goodman. A rendere famoso il nome di Halston in tutto il mondo sarà il Pillbox Hat, indossato nel 1961 da Jacqueline Kennedy in occasione della cerimonia di insediamento del marito alla Casa Bianca.
Anjelica Huston, Lauren Bacall, Liza Minnelli, Pat Cleveland o Jerry Hall, tutte le dive dell’epoca indossano le sue creazioni minimaliste e sofisticate. Dalle fluttuanti tuniche e jumpsuit di jersey o rayon opaco, alle importanti mantelle realizzate con metri e metri di tessuto. Porta sempre la firma Halston, il modello 704, noto come lo “scamiciato ultrasuede“.
Nonostante lo sfarzo e la fama infatti, la storia dello stilista non ha esattamente un lieto fine. Nel 1983, Halston e il suo brand sono stati al centro di un’importante controversia commerciale che ha scosso il mondo della moda e non solo. A seguito di un accordo con JCPenny, i grandi magazzini di alta moda che vendevano i prodotti Halston, come Bergdorf Goodman, hanno ritirato tutto ciò che era firmato dallo stilista scaffali, credendo che il marchio fosse stato svalutato dalla nuova partnership. Negli anni successivi, l’etichetta fu acquisita più volte, e il controllo dell’azienda da parte dello stilista diminuì drasticamente e in tempo record.
Poco dopo nel 1988 scopre di essere positivo all’HIV. Muore due anni più tardi, a soli 57 anni. Anche se Netflix non ha ancora rivelato se la serie coprirà la sua scomparsa, quello che sappiamo è che seguirà la ribalta di Halston come designer e celebrità che incarnava la decadenza dell’epoca, approfondendo la «presa di potere ostile» del suo omonimo marchio, che lo costrinse «a combattere per il controllo del suo bene più prezioso… il nome stesso Halston», come si legge nella sinossi di Netflix. La grande sfida di Ewan McGregor sarà quella di rendere immortale la sua personalità.