A seguito dei terribili fatti che hanno portato all’uccisione di George Floyd, la streetart sembra aver riscoperto la sua funzione originaria: quella di comunicare al mondo attraverso le piazze, le strade, i muri, le finestre. Abbiamo recentemente visto l’ultima opera di Banksy in cui lo streetartist ha sottolineato con il suo consueto carisma, come il razzismo sia un’esclusiva responsabiltà dei bianchi e di come sia doveroso da parte loro, riparare. Ma sono stati moltissimi gli streetartist che hanno voluto denunciare e scuotere le coscienze, attraverso la propria arte.
Eric Rieger, meglio conosciuto nella streetart come HotxTea, sabato scorso è sceso per le vie di Minneapolis e ha manifestato il suo dissenso in modo molto creativo: proiettando le foto di George Floyd con un gioco di luci su Railroad Bridge, l’edificio della Gold Medal Flour e la Love Power Church. Così da trasformare Floyd, recentemente scomparso, in una presenza silente, come fosse ancora in vita e si muovesse per le strade di Minneapolis.
L’artista parigino Combo ha creato un murale per denunciare la violenza della polizia e rendere omaggio a George Floyd all’inaugurazione dello Street Art Fest a Grenoble.“Volevo dipingere un messaggio vicino al mio cuore (…)” Non riesco a respirare “, è diventato davvero un messaggio quasi internazionale, che è comprensibile a tutti”,