REEBOK FESTEGGIA IL CANNABIS DAY

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Il 20 Aprile è, per tutti i consumatori, la giornata internazionale della marijuana e Reebok festeggia reinventando il suo modello Classic Leather con decorazioni adatte all’occasione. Le sneakers disponibili sono limited edition e ne saranno rilasciate solamente 500 paia.

La maggior parte della tomaia è realizzata con pelli bianche. Le strisce vettoriali sono realizzate con una tonalità verde intenso, nel tentativo di tradurre al meglio il colore della pianta. Le sfumature “Vivid Orange” e “Hero Yellow” che corrono lungo le parti inferiori della base, simboleggiano un cielo nebbioso all’alba. Invece dell’usuale marchio Reebok sui talloni, questa volta troviamo sul piede sinistro la scritta “GOOD” mentre il lato destro “MORNING”. Un ulteriore richiamo al tema “wake and bake”. Non potevano mancare gli occhi rossi, che troviamo sulla linguetta centrale del piede e accanto al logo Reebok, posizionato quest’ultimo sui lati esterni della sneakers. La Reebok Classic Leather Stoner è già disponibile sul sito web al prezzo di $90.

Ma torniamo alla storia del giorno. Non tutti sanno infatti com’é nata questa ricorrenza, né perché a questo giorno si colleghi il numero “420 (tra l’altro, reso graficamente in diverse maniere: 4/20 o 4:20). Scopriamo allora qualche dettaglio in più sulle storie legate all’uso e alla diffusione della cannabis.

Perché il 420 è il numero della marijuana? La vera storia legata alla tradizione

Quando si parla della cannabis e della sua storia non si può non citare il gruppo dei Waldos. Siamo agli inizi degli anni ’70. Un gruppo di ragazzi che decisero di chiamarsi così perché si riunivano a San Rafael (California) sfruttando uno spazio caratterizzato da un muro (muro in inglese si dice appunto “wall”) sito poco fuori dalla loro scuola superiore. I Waldos diedero inizio alla tradizione di fumare cannabis alle ore 04:20 e alla ricerca di un campo di marijuana che doveva trovarsi vicino la stazione della Guardia Costiera di Point Reyes. Una caccia al tesoro che ben presto i giovani abbandonarono, senza però lasciare l’abitudine di fumare cannabis alle 04:20. Ecco come il numero 420.

Inizialmente i Waldos nascosero la loro identità per preservare le carriere poi sviluppate in età adulta. Questo però non ha fatto altro che rafforzare il loro mito, facendo nascere intorno al numero 420 le teorie più disparate. Si è pensato che 420 fosse il codice con cui la Polizia identificava i reati commessi con la marijuana, che 420 fosse il numero dei principi attivi contenuti all’interno della marijuana, e addirittura che ci potesse essere un collegamento con la data di nascita di Hitler.

In tempi recenti Mark Gravitch, Dave Reeddix e Steve Capper sono usciti allo scoperto come membri dei Waldos. Anche Bob Dylan, secondo molti, potrebbe essere un membro del clan. Una sua canzone, intitolata Rainy Day Women #12 & 35, fa riferimento a due numeri che se moltiplicati danno come risultato proprio 420. Ma quest’ultima teoria non ha mai avuto una conferma.

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