Sicuramente nelle scorse settimane avrete ricevuto un audio di una canzone e vi è stato chiesto di ascoltarlo rigorosamente con le cuffie, ad alto volume e magari all’aria aperta. Un audio protagonista di una serie infinita di catene, invii e inoltri sulle chat di gruppo e private dei vari servizi di messaggistica come WhatsApp o Telegram.
Si trattava di un audio in formato 8 D. Ma cos’è la musica 8D? Come funziona? Ed è davvero una novità?
Ascoltando l’ormai celeberrimo brano dei Pentatonix che tutti avremo avuto modo di ricevere, l’effetto che si ha è quello di ascoltare un brano musicale riprodotto da più fonti sonore collocate in luoghi differenti dello spazio. Un’esperienza auditiva completa: è come se la fonte del suono si spostasse intorno a noi a 360°, un movimento in 3 dimensioni o in 3D.
La definizione corretta è suono binaurale, tecnica di riproduzione sonora particolarmente utilizzata nel campo della Realtà Virtuale per aumentare l’immersività. Si ha da un lato il panning classico, il passaggio dal canale destro a quello sinistro delle cuffie, e dall’altro l’applicazione di effetti di post produzione come il riverbero o il flanger per creare illusioni spaziali. Un “audio-ritocco” per far sembrare reale ciò che non lo è.
Una musica che gira su YouTube dal 2015, ma che a distanza di 5 anni, si è decisamente evoluta.
Last but not least la nuova PS5 della Sony che uscirà Novembre, presenta la modalità audio Tempest Engine, un inedito engine audio in grado di gestire l’audio in maniera tridimensionale (qui le altre novità).