LOUIS VUITTON DEBUTTA NEL MONDO CULINARIO

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Louis Vuitton ha scelto Osaka, in Giappone, per debuttare nel mondo della ristorazione con un duplice progetto che coinvolge il celebre chef giapponese Yosuke Suga. La maison ha aperto un rooftop bar al quarto piano del suo negozio di Osaka di nome “Le Cafè V” e un ristorante di nome “Sugalabo V”. Quest’ultimo è l’estensione del ristorante di chef Suga a Tokyo aperto solo per cena e accessibile tramite delle porte segrete in stile speak easy. Del progetto se ne parlava già dallo scorso gennaio.

Alla realizzazione del progetto hanno contribuito l’architetto Jun Aoki, già creatore di due delle boutique giapponesi di Louis Vuitton, e l’interior designer Tokujin Yoshioka, già responsabile della linea di arredamento del brand oltre che degli accessori da viaggio. Il primo si è occupato di creare gli spazi interni e si è ispirato a un concept nautico; il secondo ha invece firmato gli arredi futuristici di entrambi gli ambienti.

Il nuovo place to be di modaioli e fashionisti è facile immaginare che si tratterà di una cucina giapponese tradizionale rivisitata in chiave contemporanea. Quel che è noto invece è che solo nella succursale a marchio LV verranno servite pietanze esclusive realizzate in una maxi cucina a vista a ridosso dei pochi tavoli disponibili. Tovaglie e posate ovviamente brandizzate LV. Anche l’ambiente e gli spazi si ispirano da vicino all’estetica Louis Vuitton. Poltroncine in velluto, dettagli dorati e bauli Monogram rendono il ristorante altamente “Instagrammabile”. I due locali saranno ufficialmente aperti al pubblico dal 15 di febbario.

In attesa di gustarvi la cena firmata Louis Vuitton, potreste consolarvi con una Colazione da Tiffany all’interno di Harrods. Il marchio ora proprietà di Lvmh, ha di recente inaugurato il Blue Box Cafe a Londra. Ma non solo. Il connubio tra food e fashion non conosce battute d’arresto. Non a caso, sono innumerevoli gli esempi di Maison che si lanciano nella ristorazione. Dal verde brillante della Gucci Osteria da Massimo Bottura a Firenze, all’ode mediterranea di Jacquemus, che a Parigi, nella cornice delle Galeries Lafayette, ha portato la sua Provenza con Oursin e Citron. Dal ristorante Torre di Miuccia, all’interno della Fondazione Prada di Milano, alla storica boutique Dior in Avenue Montaigne a Parigi, attualmente in fase di ristrutturazione, che riaprirà presto con tanto di ristorante annesso.

“Pensiamo che il cosiddetto lusso esperienziale sia importantissimo per il nostro mercato“, ha dichiarato Jean-Jacques Guiony, direttore finanziario di Lvmh. E c’è da credergli, considerato che secondo il recente studio Altagamma Worldwide Luxury Market Monitor di Bain &Co., la spesa media per il cibo gourmet è cresciuta del 6% nel 2019.

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