GIORGIO ARMANI VUOLE VENDERE LA SUA AZIENDA ?

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Con l’arrivo della pandemia, i profondi mutamenti nel fashion business in atto nell’ultimo decennio, hanno subito una brusca accelerata. Oltre a dare maggiore importanza alla sostenibilità, anche l’ambito manageriale sta determinando il futuro di numerose maison. Tra passaggi di proprietà, acquisizioni e il rafforzamento di colossi come LVMH e Kering, tutto il sistema punta a sviluppare nuovi orizzonti nel difficile prospetto economico. E anche chi finora si è dimostrato altamente scettico verso tutto ciò che riguarda i limiti all’autonomia, in questo periodo sta rivalutando i fatti. Tra questi c’è Giorgio Armani.

In tutti questi anni il designer ha sempre tutelato e preservato la sua autonomia e la sua indipendenza. Ha rifiutato ogni offerta d’acquisto per tenere ben salde nelle sue mani le redini dell’azienda. Adesso però, a 86 anni e dopo un anno di pandemia, Re Giorgio ha rivelato di star considerando il futuro del Gruppo Armani. Vuole aprire la possibilità di una join venture con un’altra società, con l’unica condizione che sia italiana. Giorgio Armani ne ha parlato in un’accorata intervista a Vogue America. Ha ragionato sui cambiamenti in atto nel mondo della moda e, per la prima volta, ha ammesso che l’idea che Armani continui come azienda indipendente non è così strettamente necessaria“.

Lo stilista ha tenuto a precisare subito che “un compratore francese non è nelle carte“. Questo ci fa capire che le avances di Lvmh e Kering, già proprietari di altri brand italiani come Gucci, Fendi, Pucci e Bulgari, sono da escludere. Porte chiuse anche per gli acquirenti stranieri, nelle cui mani si trovano Valentino, Versace e Krizia. “Si può pensare all’unione con un’importante società italiana”, ha annunciato senza aggiungere altro, limitandosi a precisare che non deve essere necessariamente un’azienda di moda.

D’altronde il Gruppo Armani ha sempre fatto gola a molti, non solo nel settore. Un anno fa Giovanni Tamburi, presidente e amministratore delegato di Tim, in un’intervista disse che il “suo sogno era creare un polo del lusso con Armani”. Si fa anche il nome di Exor, la finanziaria della famiglia Agnelli, data come favorita per la liason. Exor, proprietaria già di Ferrari e Juventus, a marzo ha acquistato anche il 24% di Christian Louboutin per 541 milioni di euro.

Nell’attesa di sapere quale sarà la sua decisione finale, lo stilista è stato inserito anche quest’anno nella classifica degli uomini più ricchi del mondo di Forbes. Con un patrimonio netto stimato di 7,7 miliardi di dollari, è il terzo uomo più ricco d’Italia.

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