Giorgio Armani scrive una lettera al mondo della moda. Un mondo che lo ha accolto e cresciuto sin dagli anni ’80 e che lui ha sua volta lo ha ringraziato amandolo e rendendolo grande. Ma ora il Maestro in quel mondo non si trova più, e scrive una lettera che ha il valore di una road map per ripartire quando l’emergenza coronavirus sarà superata e ci sarà bisogno di iniziare seguendo un’altra scala di priorità. Una lettera che ha il sapore di uno sfogo.
“Il declino del sistema moda, per come lo conosciamo, è iniziato quando il settore del lusso ha adottato le modalità operative del fast fashion con il ciclo di consegna continua, nella speranza di vendere di più…Io non voglio più lavorare così, è immorale”. Inizia cosi la lettera di Giorgio Armani pubblicata su WWD (WWD Women’s Wear Daily), rivista settoriale e punto di riferimento del mondo della moda.
Purtroppo nel mese di marzo le imprese italiane della moda hanno di fatto visto azzerare i fatturati, con la merce bloccata nei negozi chiusi almeno fino al prossimo 4 maggio, o in alcune regioni del nord fino agli inizi di giugno. Le le stime di Federazione Moda Italia fanno prevedere un calo di almeno il 50% degli incassi per il 2020, buon motivo su cui riflettere e occasione per interrogarsi su quale sarà il futuro del fashion.
Lo stilista “Basta spettacolarizzazione, basta sprechi. Da tre settimane lavoro con i miei team affinché, usciti dal lockdown, le collezioni estive rimangano in boutique almeno fino ai primi di settembre, come è naturale che sia. E così faremo da ora in poi. Questa crisi è anche una meravigliosa opportunità per ridare valore all’autenticità: basta con la moda come gioco di comunicazione, basta con le sfilate in giro per il mondo, al solo scopa di presentare idee blande. Basta intrattenere con spettacoli grandiosi che oggi si rivelano per quel che sono: inappropriati, e voglio dire anche volgari. Basta con le sfilate in tutto il mondo, fatte tramite i viaggi che inquinano. Basta con gli sprechi di denaro per gli show, sono solo pennellate di smalto apposte sopra il nulla. Il momento che stiamo attraversando è turbolento, ma ci offre la possibilità, unica davvero, di aggiustare quello che non va, di togliere il superfluo, di ritrovare una dimensione più umana… Questa è forse la più importante lezione di questa crisi”.
Un messaggio forte e chiaro che non lascia spazio a fraintendimenti, proprio come lo stile della maison. Ricordiamoci le tantissime iniziative benefiche e donazioni a supporto dell’emergenza sanitaria da parte di Armani e di altri luxury brand durante questa emergenza.