Roma sta per rinnovare completamente il Colosseo, riportando parte della struttura all’estetica e ai fasti dell’antichità. Una sfida ardua ma, dal profilo storico e culturale, sicuramente affascinante. Stando alle parole del Ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, “si tratta di una grande idea che ha già fatto il giro del mondo”. E il progetto, in effetti, è ambizioso. Ricostruire attraverso le nuove tecnologie il piano dell’arena del Colosseo per offrire ai visitatori l’opportunità di ammirare il monumento-simbolo di Roma come era in origine.
Il primo passo formale per dare forma concreta a quello che al momento è ancora un sogno sulla carta, è stato compiuto lo scorso 22 dicembre con la pubblicazione, da parte di Invitalia, del bando. In gioco c’è un investimento da oltre 18 milioni di euro che includerà sia il completamento che la conservazione delle strutture ipogee, oggi visibili solo in parte. “Chi entrerà nel Colosseo avrà l’occasione di ammirare l’imponente macchina dell’Anfiteatro Flavio in tutta la sua bellezza e complessità” ha spiegato il ministro Franceschini
L’operazione infatti dovrà avvenire nel rispetto di precise condizioni, e chi presenterà il progetto dovrà tenere in conto due fattori chiave. Il primo è quello di garantire una percezione contemporanea sia di come era una volta l’arena, sia del complesso sistema di strutture e meccanismi sottostanti. In secondo la nuova arena dovrà essere pensata come un piano unitario, ad alto contenuto tecnologico, costituito da dispositivi meccanizzati di apertura e chiusura. I visitatori devono comprendere la sinergia e la stretta relazione con i sotterranei, anche utilizzando sistemi che riproducono i meccanismi degli ascensori e delle scene mobili antiche.
“L’intervento non avrà comunque natura invasiva e in base ai nostri piani, i lavori potrebbero iniziare già entro la fine del 2021”, ha rimarcato Franceschini. Per presentare le offerte di adesione al primo bando di Invitalia c’è tempo fino al 1° febbraio prossimo.
Il Colosseo, uno dei simboli di Roma, guida la classifica dei musei e dei parchi archeologici nazionali più visitati in Italia con oltre 7,5 milioni di ingressi nel 2019 (l’ultimo anno utile per il conteggio, prima della chiusura forzata imposta dalla pandemia). In 10 anni i visitatori sono stati più di 60 milioni, dato che colloca il monumento al quarto posto della graduatoria mondiale. Prima di lui solamente il Museo del Louvre di Parigi, la Grande Muraglia Cinese e il Museo nazionale di Pechino.