Un gioco, un dondolo rosa brillante per bambini, che ha permesso ai più piccoli di interagire tra loro nonostante ci fosse un muro a separarli. E non un muro qualsiasi ma quello che segna il confine tra Stati Uniti e Messico. Si tratta del “Teeter Totter Wall” e per qualche giorno, questa installazione temporanea, ha unito simbolicamente El Paso, in Texas, e Ciudad Juárez in Messico. Perché ne stiamo parlando ? L’opera ha vinto il prestigiosissimo premio “Beazley Design of the Year 2020”. Un premio annuale assegnato dal Design Museum di Londra.
I creatori di queste bellissime altalene sono Ronald Rael, professore di architettura all’Università della California, e Virginia San Fratello, professoressa di design alla San José State University. Hanno avuto l’idea per la prima volta dieci anni fa, quando disegnarono delle altalene transnazionali alle frontiere per il libro “Borderwall As Architecture”. Queste avevano l’obiettivo di usare l’inventiva e il humor per trattare la futilità della costruzione delle barriere. E poi le hanno create davvero. Al Guardian, hanno detto che speravano che il progetto potesse incoraggiare il dialogo, piuttosto che la divisione, facendo riflettere sul fatto che per “andare oltre” basti un gesto piccolissimo, come un gioco appunto. «Penso che sia sempre più chiaro, soprattutto visti i fatti recenti, che l’America non abbia bisogno di costruire muri, ma di realizzare ponti», ha detto San Fratello.
A proposito della strana colorazione dell’opera, i due designer hanno spiegato che il rosa brillante è stato ispirato dal colore dei memoriali dei femminicidi a Ciudad Juarez. Hanno cercato di rendere omaggio alle numerose donne assassinate in città. Per quanto riguarda la scelta dell’altalena, invece, il duo ha rivelato di aver preso l’idea dai vignettisti satirici.
“Teeter Totter Wall” ha battuto oltre 70 candidati al premio. Tra cui un rendering 3D del Covid-19; la scenografia di Lee Ha Jun di Parasite; il gilet antiproiettile disegnato da Banksy e indossato da Stormzy al Glastonbury nel 2019. Il lavoro per realizzare l’installazione ha richiesto solamente 20 minuti. Ha immediatamente attirato l’attenzione sulle piattaforme dei social media dopo che il duo ha condiviso un video di bambini americani e messicani che giocano con l’altalena.
In questi giorni un’installazione presente alla stazione Grand Central Terminal di New York, si è aggiudicata il titolo dell’opera più costosa al mondo. Si chiama “Da Vinci of Debt” ed è un’opera caotica costituita da ben 2.600 diplomi di laurea. Come si evince dal titolo, l’installazione punta l’accento sulla crisi del debito studentesco che pesa su 45 milioni di laureati americani. Natural Light ha intrapreso questo progetto per portare l’attenzione su un problema che incide in modo pesante sul vivere quotidiano degli studenti.