Cala il sipario sul Cirque du Soleil dopo quasi 40 anni di attività e spettacoli in tutto il mondo. A mettere in ginocchio il famoso tendone l’emergenza coronavirus, che ha azzerato gli incassi e ha costretto la società a fare ricorso alla bancarotta. Un’operazione per provare a ristrutturare il proprio debito, in modo da tutelare il futuro delle attività circensi.
“Negli ultimi 36 anni il Cirque du Soleil è stata un’organizzazione di grande successo. Con i ricavi zero legati alla forzata chiusura di tutti gli spettacoli per il Covid-19, il management ha deciso di agire in modo deciso per tutelare il futuro della società“, ha dichiarato Daniel Lamarre, il presidente e amministratore delegato di Cirque du Soleil Entertainment Group.
Il gruppo è stato costretto a sospendere dall’inizio della pandemia circa 44 spettacoli in decine di città, lasciando senza lavoro il 95 per cento dei suoi dipendenti, che sono quasi 5mila persone. L’accordo proposto dal fondo che controlla il Circo dal 2015 quando il fondatore Guy Laliberté aveva ceduto le sue quote, richiede un investimento di 300 milioni di dollari da parte degli azionisti che sono TPG, Fosun e Caisse de dépôt et placement du Québec, oltre a Investissement Québec come fornitore di debito. In cambio della sostanziale cancellazione del debito, i creditori dovrebbero ricevere il 45 per cento della proprietà della nuova società.
La famosa show company, nata in Canada nel 1984, proponeva un’idea di circo nuova e originale che ha sempre avuto un grande successo: niente animali ma solo acrobazie, danze, costumi bellissimi, musica dal vivo, nuove tecnologie, grandi scenografie e trovate narrative.