OLIVIER ROUSTEING SI RACCONTA SU NETFLIX

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“Prima di Olivier Rousteing c’era un’altro Olivier”. Sono queste le parole del designer Olivier Rousteing che accompagnano il trailer del documentario Wonder Boy in uscita su Netflix il 26 giugno. Il film approdato il 27 novembre 2019 nelle sale cinematografiche francesi, è concentrato sulla straordinaria vita dell’enfant prodige della moda che a soli 25 anni si è trovato alla guida di una delle maison di moda più famose al mondo. Ma cosa si nasconde alle spalle del designer di Balmain?

Il suo è un percorso a dir poco incredibile. Adottato dai suoi genitori quando aveva solo un anno, Olivier Rousteing, è cresciuto a Bordeaux per poi trasferirsi a Parigi dopo il liceo. Qui ha studiato all’ESMOD (Ecole Supérieure des Arts et Techniques de la Mode). Rousteing si è laureato nel 2003 ed ha subito cominciato a lavorare presso brand importanti. La sua carriera è iniziata come stagista presso Roberto Cavalli. Da prima come assistente e successivamente come direttore creativo della collezione femminile. Dopo 5 anni, nel 2009, il giovane cominciò a muovere i primi passi da Balmain. E dopo aver dato prova del suo grande talento nel 2011, a soli 25 anni, ha sostituito Christophe Decarnin come Direttore Creativo della maison.

Rousteing ha portato una vera e propria ventata d’aria fresca nel fashion system con la sua visione intraprendente e dinamica. Una vita tra rumore e silenzio, fama e solitudine, passione e insicurezza. Un abbandono che ha notevolmente influito a plasmare un carattere ambizioso e creativo. Ma per capire dove si sta andando, dice, c’è bisogno di sapere da dove si proviene. E ora la sua storia la potrete ascoltare nel suggestivo documentario.

In “Wonder Boy, Olivier Rousteing“, viene seguito durante la realizzazione di alcuni progetti audaci per Balmain, ma anche mentre è accompagnato durante la ricerca dei suoi genitori biologici con l’aiuto del CNAOP (Consiglio Nazionale per l’Accesso alle Origini Personali). Le ambientazioni passeranno dal suo lussuoso appartamento parigino,  all’atelier. Il mistero sarà sempre al suo fianco, con la curiosità di conoscere la sua identità e un leggero timore sulle eventuali risposte.

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