L’acquisizione nel mondo del lusso più grande di sempre potrebbe andare in porto. L’accordo per l’acquisto di Tiffany da parte di Lvmh, che aveva preso il via a novembre dello scorso anno e rischiato di fallire a causa della pandemia da Covid-19, pare che ci sarà: a settembre 2020 era infatti iniziata una battaglia legale nello stato americano del Delaware, quando il presidente e amministratore delegato di LVMH, Bernard Arnault, a causa della crisi seguita al Coronavirus, aveva cercato ogni soluzione possibile per rinegoziare i termini dell’accordo, appoggiato anche dal governo francese che gli aveva chiesto di ritardare l’acquisizione a causa delle tensioni commerciali tra Parigi e Washington. Ed effettivamente quei termini sono stati rivisti.
La maison francese dietro a brand come Louis Vuitton e Christian Dior ha dichiarato infatti che pagherà 131,50 dollari per azione (a fronte dei 135 iniziali) per arrivare a un’acquisizione che vale 15,8 miliardi di dollari (invece dei 16,2 iniziali). Il nuovo accordo consente a LVMH un risparmio di 425 milioni di dollari rispetto al prezzo originale (circa il 3% del valore complessivo). I nuovi termini, però, devono ancora essere approvati dagli azionisti di Tiffany, mentre sono state già ottenute tutte le autorizzazioni antitrust. Il closing è previsto all’inizio del prossimo anno.