LA LOUIS VUITTON NATA PER TRASPORTARE LO CHAMPAGNE

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Sacro e profano si mescolano in un insolito blend, dove l’ebbrezza dello champagne è innescata proprio dalla mission di questa borsa. Vista la genesi della sua creazione, le sac Noè di Louis Vuitton si potrebbe etichettare infatti come un secchiello “doc”. Una sorta di serendipity che, per restare in tema enologico, richiede una verticale di degustazione e due annate di riferimento. La prima è il 1932.

Epoca scandita da un’intraprendente upper class francese pronta a trascinare bauli su sbuffanti rotaie, Georges Vuitton, erede del fondatore dell’impero Louis Vuitton, concepisce soluzioni di trasporto rivoluzionarie. Fu però il figlio, Gaston-Louis, ad avere il coup de génie, quando gli si presentò uno stravagante produttore di champagne. Questo era alla ricerca di una sporta elegante ma solida, adatta per trasportare 5 bottiglie di bollicine, senza danneggiarle nel movimento. La soluzione ? quattro in piedi e una capovolta. Fu così che nacque il primo secchiello di Louis Vuitton. Inizialmente realizzata con cuoio naturale con una pratica tracolla e un laccetto scorrevole come chiusura a coulisse.

L’onomastica del nome fu per Gaston un tributo biblico. Fu proprio Noè dopo il diluvio a piantare una vigna sul monte Ararat come scommessa benaugurante per il futuro, diventando così un appassionato di vino. Come tutte le creazioni della maison Vuitton però la borsa era customer-made. Bisogna aspettare gli anni ’60 per vedere la comparsa della bucket bag con l’iconica tela monogram, un modello che imperversava tra le signore della ville parigina. Di certo non come porta bottiglie ma come scrigno-à-porter. Grazie alla forma versatile e quella soffice robustezza del Canvas rigido. Un modello che ha saputo come stregare anche le generazioni a venire.

A ottobre il modello è stato reinterpretato in una nuova versione nella collezione “since 1854″, un’etichetta che segna l’anno della fondazione del marchio. Sotto l’egida di Nicolas Ghesquière, Direttore artistico della donna di Louis Vuitton, il secchiello Noè nobilita il passato con una verve frizzantina. Proprio come quello che una volta disegnò Louis-Gaston in onore al padre: uno stemma neogotico che prendeva spunto dall’arredamento della casa di famiglia ad Asnières, in cui il numero si trasformava in un petalo del fiore diventando parte della tela.

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