IL GOVERNO BRITANNICO CONTRO “THE CROWN”

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Il Governo britannico esercita pressioni via via crescenti sul colosso Netflix affinché questi chiarisca senza ombra di dubbio che la popolare serie “The Crown” è buona parte frutto della fantasia dei suoi sceneggiatori. Una seconda richiesta che arriva dopo poche settimane dalla prima e alla quale Netflix non ha mai risposto. In questa occasione è stato il segretario alla cultura, John Whittingdale, a dire che “sarebbe consigliato” che Netflix avvertisse i telespettatori che la serie, anche se basata su fatti reali, è comunque una drammatizzazione basata su “speculazioni” attorno fatti storici.

Buona parte della serie racconta per esempio le conversazioni tra Sua Maestà la regina Elisabetta II e sua sorella, la principessa Margaret. Non credo che Netflix stesse nella stanza in quel momento. Si tratta inevitabilmente di supposizioni” ha sottolineato Whittingdale, dinanzi a una commissione della Camera dei Comuni. Quello che andrebbe in scena dunque è il frutto dell’immaginazione di Piter Morgan (il brillante sceneggiatore della serie) su ciò che potrebbe essere accaduto.

 

La querelle va avanti da settimane. Il mese scorso il ministro della cultura, Oliver Dowden, aveva sentito il bisogno di scrivere una lettera alla casa di produzione statunitense per chiedere che si introducesse un esplicito alert a indicare che “The Crown” è un lavoro di finzione. Ma la produzione aveva respinto al mittente la richiesta. “Abbiamo sempre presentato The Crown come una ‘fiction’ e confidiamo pienamente nel fatto che i nostri ascoltatori comprendano che è un lavoro di finzione, basato in grande misura su eventi storici. Per cui non abbiamo in programma, e non ne vediamo la necessità, di includere questo avvertimento“, aveva tagliato corto Netflix.

Il dibattito rimane aperto. Non resta che attendere ulteriori sviluppi.

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