IL CASUAL: UNA SUBCULTURA TUTTA INGLESE

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Il casual è un movimento subculturale nato all’inizio degli anni ottanta presumibilmente nel Regno Unito e precisamente a Liverpool, Manchester e Aberdeen. Il movimento prende piede sulle “terrace” cioè sulle gradinate degli stadi inglesi, frequentate dai famigerati hooligans, teste rasate (skinhead) e hard mod, sempre in cerca dello scontro con polizia e tifosi avversari. Il fenomeno casual da semplice modo di vestire diventò una vera e propria sottocultura, dominata da due elementi principali: il vestirsi in stile e l’azione allo stadio. Nel corso degli anni si sono avvicendate decine di marche preferite dai casual come ad esempio Henry Lloyd, Paul & Shark, Lyle and Scott, Berghaus, Gabicci, Ralph Lauren, Henry Cotton, e tante altre, anche se nell’immaginario collettivo la sottocultura casual rimane legata al “quadrettato” della Burberry e dell’Aquascutum e ai capi della Stone Island, della C.P. Company e della Barbour.

Altra scelta d’abbigliamento propria della sottocultura Casual, tra la seconda metà degli anni ‘80 e la prima degli anni ‘90, sono le scarpe assolutamente bianche (adidas Stan Smith, Diadora Ed Moses e Borg Elite, Fred Perry, Lacoste e poche altre) col tempo se ne sono aggiunte molte altre, modelli degli anni ’80 usati e riprodotti dall’Adidas e alcuni modelli della New Balance. La seconda ondata casual iniziò nei primi anni ‘90 diffondendosi in tutta Europa, in nazioni come Francia, Paesi Bassi, Belgio, Germania. La terza ondata casual partì sul finire degli anni ‘90 e raggiunse i paesi del sud Europa fino ad allora interessati solo dal fenomeno ultras come Italia, Spagna, Grecia, Serbia e Croazia.

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