Incredibile quanta diversità di stili in questa prima giornata milanese. Fay spiazza tutti con la Gentlady, un tipo di donna che non si è vista molto ultimamente: androgina, austera e very, very british.
Il riferimento sono chiaramente gli anni 90, con la loro sobria follia, se così si può dire, e con quella eccentricità basata sulla nettezza del colore e sulla geometria decisa delle forme.
Gli stilisti Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi, come avrete capito, attingono a piene mani al guardaroba maschile: tanti montgomery oversize, tanto black and white, molti tessuti pesanti con trame da gentleman scozzese, anche sulle gonne a pieghe.
E, naturalmente, giacche e cappotti con spalle pronunciate. Il nero e i colori scuri dominano, ma si fanno notare anche giallo lime, il rosso lipstick, il verde scuro e il blu pavone. Un montgomery di un bianco accesso e scintillante, corto e originalissimo, ha lasciato tutti a bocca aperta.
I vestiti sono quasi del tutto assenti dalla collezione di Fay, per lasciare spazio all’abbinamento e al mix audace. Tutto è pensato per essere combinato: capispalla, maglie leggere, rasate o lavorate secondo la tradizione inglese, blazer brevi per esaltare il giro vita, minigonne e gonne a pieghe, abbondanti cappotti a doppio petto da contrapporre a pantaloni e gonne aderentissimi.
A fare il controcanto ai tessuti e ai disegni maschili ci pensano le applicazioni, grandi star della sfilata: borchie su pelle e tessuti o sulle borse come charms, cinture, bustier, pietre cabochon e cristalli che illuminano i capispalla, chiusure lampo sulla gamba dei pantaloni.
