ARRIVA IL DOCUMENTARIO SULLA CADUTA DI VICTORIA’S SECRET

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È la storia della caduta di un impero, venata di discriminazione e violenza sessuale. Un fallimento quello del brand Victoria’s Secret raccontato in un documentario suddiviso in tre parti. A annunciare la notizia è la rivista Hollywood Reporter. Intitolato “The Rise and Fall of Victoria’s Secret”, il documentario sarà incentrato sulla lenta ma fatale caduta del marchio di lingerie più famoso al mondo.

Il rilascio è previsto nel 2022 sulla piattaforma di streaming Hulu, e traccerà la storia, l’evoluzione e la rovinosa caduta del marchio. Si parlerà dei lati positivi e negativi dell’industria della lingerie; dei fallimenti finanziari; degli angeli di Victoria’s Secret; i drammi e le controversie. A dirigere l’orchestra sarà Matt Tyrnauer, regista anche di Valentino: The Last Emperor, che ha dichiarato a The Hollywood Reporter “la serie svelerà il dietro delle quinte del brand di lingerie attraverso insight esclusivi, per indagare la cultura spesso definita tossica alle basi del marchio“.

Ma la caduta di Victoria’s Secret era già ovvia da un po’ di tempo. Appropriazione culturale, body shaming, discriminazioni di genere. Sono moltissime (e incredibilmente varie) le accuse che negli ultimi anni hanno investito il brand. Fondato a San Francisco nel 1977 da Roy Raymond, Victoria’s Secret nacque con l’obiettivo di rendere l’intimo sensuale e prezioso per tutte le donne. Inizialmente una piccola realtà locale, raggiunse l’apice del successo negli anni Dieci del duemila, arrivando a fatturare anche più di 8 miliardi di dollari. Le modelle, o meglio gli Angeli, erano bellissime, magrissime, allenatissime e nessuno se ne lamentava.


Adriana Lima, Behati Prinsloo, Sara Sampaio, Candice Swanepoel, le sorelle Hadid, Kendall Jenner ma anche Naomi Campbell, Tyra Banks e Heidi Klum, sono solo alcune delle modelle più famose al mondo ad aver calcato le passerelle di Victoria’s Secret. E tutte ovviamente hanno indossato le ali almeno una volta e non senza sforzi. Per essere un Angelo la routine prevedeva due allenamenti al giorno. Nei nove giorni prima dello show una dieta a base di soli smoothie proteici e acqua e dodici ore prima della sfilata il digiuno totale. Nessuno però faceva una piega, o meglio qualcuno la fece ma passò abbastanza inosservata.

Almeno fino al #MeToo quando improvvisamente quell’ideale di bellezza perfetta venne sottoposto ad aspri giudizi. È questo fu solo l’inizio del declino di Victoria’s Secret che nel 2019 annunciò di voler mettere fine alle iconiche sfilate. Tuttavia il vero scandalo arrivò nel 2020 quando il New York Times pubblicò una scottante inchiesta Angels’ in Hell: The Culture of Misogyny Inside Victoria’s Secret. L’articolo firmato da quattro giornalisti trattava il comportamento inappropriato, le molestie e gli abusi da parte di Ed Razek, tra i principali dirigenti di L Brands e Leslie Wexner, fondatore e CEO di L Brands (società madre di Victoria’s Secret). Testimonianze di dipendenti, modelle, impiegati raccontarono episodi sconvolgenti. Dai casting delle modelle in cui Razek invita le giovani donne a sedersi sulle sue gambe a licenziamenti per chi rifiutava le sue avances.

Nel 2021 Victoria’s Secret riuscirà a riprendersi? La risposta sarà dopo l’uscita di “The Rise and Fall of Victoria’s Secret” nel 2022.

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