Al giorno d’oggi, essere uno sneakerhead è sicuramente più facile: su internet trovi tutte le release, le news e le informazioni a portata di click. Ma sopravvivere sul web non è così semplice, è un mondo costellato di slang e modi di dire che spesso possono confondere. E spesso per le persone nuove di questo mondo le parole Retail e Resell, creano non poca confusione. Per questo motivo, abbiamo deciso con questo articolo, di fare un po’ di chiarezza.
R E T A I L: Il mercato retail o mercato al dettaglio, caratterizza tutte le attività di vendita da parte di un’Azienda o di una Società, rivolgendosi direttamente al consumatore di beni o servizi che vengono da esse acquistati per un utilizzo personale o familiare. In parole più semplici significa che: il consumatore X ha acquistato la sua sneakers o capo street direttamente dal negozio Nike, adidas, Supreme, The North Face, Gucci e così via. Ad oggi è la soluzione di vendita più utilizzata in ambito commerciale. L’attività di vendita al dettaglio può avvenire tramite vari canali: negozi fisici, negozi online (ecommerce) o tramite consegna a domicilio (home delivery).
R E S E L L: Uno dei fenomeni più recenti e popolari che riguarda il mondo del retail è il reselling. Nella sua forma più semplice il reselling consiste nel possedere un prodotto molto ricercato, di solito in edizione limitata, e rivenderlo a prezzo maggiorato a chi non è riuscito ad ottenerlo. Generalmente è associato al mondo delle sneakers, e spesso a brand come adidas o Nike. Ma anche capi di abbigliamento di brand come Supreme. Il fenomeno è nato negli Stati Uniti e si è successivamente esteso all’Europa. Nel nostro continente i mercati più importanti sono Gran Bretagna, Francia e anche Italia. Pensate che nel nostro Paese solo sei anni fa i collezionisti rappresentavano circa il 5% dei consumatori, mentre i cosiddetti reseller erano circa l’1%. Oggi grazie ai social media e a piattaforme come KLEKT, grailed, e StockX, tutti i consumatori sono dei potenziali reseller.
Ma sapete quale brand è il Re di questo mondo? Nike grazie alle Air Jordan. Ad aprile del 2020 in piena crisi economica per tantissimi brand, il sito di luxury resell TheRealReal, ha dichiarato che la richiesta di Jordan era aumentata del 55% il 19 aprile. Mentre il prezzo medio delle sneakers era salito del 53%. In quella data sulla piattaforma Netflix usciva il documentario su Michael Jordan, “The Last Dance”. StockX invece aveva riportato che le ricerche relative al marchio Jordan erano aumentate del 63% dopo l’anteprima della serie; Mentre gli ordini sono aumentati del 90% a partire dal giorno dopo. Sul sito Goat le vendite di Jordan erano salite del 72%.
E come dimenticare il recente caso resell della collezione Lidl. In alcuni Stati d’Europa come Belgio, Gran Bretagna, Germania e Finlandia, Lidl ha rilasciato una capsule limited edition di capi d’abbigliamento, calzature e accessori che ha fatto impazzire migliaia di persone. Contro ogni previsione, sul web non si parlava d’altro. Numerosissimi post e video tutorial, spiegavano come aggiudicarsi la linea. Tuttavia, la cosa più incredibile si è verificata su eBay. I pochi prodotti disponibili sulla piattaforma registravano dei prezzi di resell notevoli. Soprattutto le sneakers.
Non solo sneakers, il mondo del resell è arrivato anche da Ikea. Dallo scorso novembre, l’azienda da la possibilità ai propri clienti di ottenere online una valutazione dei loro mobili usati prima di portarli in negozio per ottenere un voucher da utilizzare sui prossimi acquisti.
Però una domanda sorge spontanea: Il reselling è positivo o negativo? Come per molte altre cose, è entrambi. Da una parte, è un’occasione per molte persone di acquistare qualcosa che altrimenti non avrebbero modo di ottenere. Allo stesso tempo è un fenomeno che può portare al successo o al fallimento di un brand.