QUANDO LE BAG HERMÈS VALGONO PIU’ DELL’ORO

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Sapevate che le borse possono essere più redditizie della Borsa? Non è un gioco di parole, ma un fatto accertato. Secondo alcuni analisti, infatti, investire in una borsetta può essere molto più conveniente dell’oro e dei titoli finanziari, soprattutto se si parla di Hermès.
Se per esempio resellando un paio di Off-White x Air Jordan I “Chicago” potreste guadagnare fino 4 mila euro, rivendendo una Kelly Bag l’incasso medio si aggirerebbe intorno ai 10 mila euro. Sì, avete proprio capito bene, quando si parla della maison francese non c’è paragone che tenga, nemmeno in tempi di coronavirus. Come dimenticare infatti l’incasso da record realizzato dalla maison in un solo giorno quando aveva aperto in Cina il suo flagshipstore a Guangzhou post Covid-19: 19 milioni di renminbi, ovvero 2,7 milioni di dollari.


Nel corso dei decenni, le sue più famose It-Bag non sono mai passate di moda, anzi sono diventate un vero e proprio status symbol, complice l’associazione con alcune icone di stile come Grace Kelly e Jane Birkin a cui si deve il nome di uno tra i modelli più amati. Prendiamo come punto di riferimento la Birkin: per poter averne una bisogna rispettare una lista d’attesa di circa due anni ed è per questo che il suo commercio si basa per la maggior parte sul mercato secondario, e ciò che stupisce è che il suo valore aumenta costantemente ogni anno, raggiungendo cifre record.
Secondo uno studio di Baghunter, nei suoi trentacinque anni di vita il valore della Birkin non è mai calato, anzi la media dei suoi ritorni annuali è del 14,3%, mentre quelli dell’indice S&P 500 di Wall Street e dell’oro sono rispettivamente dell’8,7% e 2,1%, senza dimenticare la loro oscillazione nel tempo. Ma non è tutto. Durante la crisi del 2008 le vendite sono inspiegabilmente aumentate del 26% e dal 2010 a oggi il valore delle sue azioni è triplicato. Infine, è di qualche giorno fa la notizia che proprio durante la pandemia Hermès ha raggiunto il suo valore più alto di sempre, pari a 80 miliardi di euro, registrando un calo nel primo trimestre del 2020 del solo 7%, la metà rispetto all’intero gruppo LVMH.

A quanto sembra, la maison dal colore arancione, non sembra soffrire la crisi, anche se secondo gli esperti del settore questa crescita sarà destinata necessariamente a calare  a causa delle limitazioni nella distribuzione del brand. Ma per ora sono solo previsioni.

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