OGGI 17 LUGLIO È IL WORLD EMOJI DAY

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Il 17 luglio è il World Emoji Day, la giornata dedicata alle “faccine‘” che ci permettono di esprimere tanti stati d’animo via chat e social. L’iniziativa è nata nel 2014 dall’idea di Jeremy Burge, un storico delle emoticon e fondatore di Emojipedia, sito web che raccoglie e cataloga tutte le emoji. In questo periodo di pandemia e lockdown, si sono aggiunte diverse faccine a tema, come quella di Twitter che ha sensibilizzato sul lavaggio delle mani e quella di Facebook che ha raffigurato un abbraccio.
L’epidemia ha però avuto un impatto anche su questo settore: le nuove emoji già programmate, e in arrivo il prossimo autunno, non subiranno modifiche (tra le tanti anche cuore e polmoni creati con l’aiuto del Dr. Shuhan He del Massachusetts General Hospital di Boston), mentre le emoticon previste nel 2021 non ci saranno: slitteranno al 2022. A darne notizia nelle scorse settimane è stato il consorzio Unicode che si occupa della loro standardizzazione.
Ma per il prossimo autunno non solo il cuore e polmoni sono in arrivo, tra i 117 nuovi simboli c’è un omaggio all’Italia: l’emoji della mano con le dita chiuse a cono sintesi efficace dell’espressione “che vuoi?” di cui si fece geniale interprete Totò. Il catalogo delle novità comprende anche la bandiera transgender, il pittogramma di una donna che indossa lo smoking, i genitori che allattano con il biberon e un Babbo Natale neutro rispetto al genere sessuale. Sembra proprio che questa volta il Consorzio Unicode abbia voluto puntare su nuovi simboli inclusivi di genere, tra cui un uomo con i baffi con il velo da sposa.


Le  emoji più usate ?  L’anno scorso, proprio in occasione del World Emoji Day , il consorzio Unicode ha rivelato che al primo posto c’è la faccina che piange dal ridere. Seguono il cuore, la faccina con gli occhi a cuore, la faccina che piange dal ridere, piegandosi di lato, la faccina che arrossisce, le mani congiunte in segno di ringraziamento, la faccina “non sto nella pelle”, il dito che indica verso il basso. Altri report come quello di Adobe includono anche la faccina che fa l’occhiolino e manda un bacio.
A proposito, ma si dice “gli emoji” o “le emoji”? In Italia l’Accademia della Crusca, massima istituzione per lo studio della lingua italiana, avverte che il genere è ancora fluttuante. «Al momento “le emoji” batte “gli emoji” 54.500 a 21.600: è una parola presente da poco tempo nella nostra lingua, in attesa di essere eventualmente registrata nei dizionari,  il genere è ancora fluttuante». Di contro l’Enciclopedia Treccani, istituzione culturale altrettanto autorevole, propende per la declinazione al maschile.
Forse “Gli emoji” dunque col tempo potrebbero avere la meglio.

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