Iceberg, con la gradita presenza di Maria Vittoria Cusumano, sfila sulle passerelle di Milano proponendo un eterno interrogativo femminile: meglio Biancaneve o la regina cattiva? Ogni donna, in cuor suo, ha scelto il proprio modello. Ma adesso Iceberg spariglia le carte: perché scegliere, ci domanda, quando si può essere entrambe le cose?
Per credere a questo paradosso dell’animo umano basta vedere le creazioni della autunno-inverno 2019/20 presentata da Iceberg alla Milano Fashion week. Lo spettacolo si ispira alla fiaba dei fratelli Grimm, qui declinata in una nuova chiave: quella ironica, fluida, quasi strafottente delle nuove generazioni femminili.
La donna di Iceberg è la donna nuova: può essere cattiva, ma anche molto buona. Nel suo mondo comandano lo spirito libero e la creatività. Qui il dettaglio bondage può abbinarsi alla stampa floreale, e il sapore antico dello chiffon si sposa a meraviglia con una il logo distorto in stile cartoon.
Su un carpet fuchsia e bianco sfilano il nero, il blu intenso, il bianco siderale. E all’improvviso – sorpresa – anche il rosa. È un rosa dall’anima doppia, proprio come quella femminile: può tendere al bon bon, se l’idea ci piace; ma anche al rosso degli inferi, se siamo per la quale.
Se poi vi sentite molto White Queen, il vostro è un look un po’ athleisure , pronto a usare il potere dei ghiacci, ma anche a solcarli con gli sci. Se il vostro animo è più dark, Iceberg lo esalta con capi non scontati: maglieria avvolgente, anfibi, grafiche un po’ optical dal design british e cutting edge.
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Vestiti e gonne hanno strati di chiffon con tinte a contrasto mentre i pantaloni sono di ispirazione militare: il gioco è tra sport e romance, aviatore e angelo, cielo e inferno. Belle le acconciature: studiatissime, scultoree, giocose, come gli occhiali da sole, d’altronde.
Ottima prova.