Ieri si è tenuto il défilé di Dior in occasione della Parigi Fashion Week. Con l’ autunno 2020/21, le donne della maison parigini alzano la posta in gioco e il femminismo resta un tema centrale nella collezione.
Il tema cadde a pennello all’ indomani della condanna a Harvey Weinstein (l’ex “re di Hollywood” è stato riconosciuto colpevole di atto sessuale criminale di primo grado e stupro di terzo grado) e Maria Grazia Chiuri, la designer, apre cosi la settimana della moda, fa parlare ai suoi vestiti i valori della libertà, dell’ indipendenza e della forza di noi donne. In passerella la collezione fa riferimenti agli anni ’70 ma è soprattutto il messaggio a fare da protagonista.
Come ormai da tradizione, Maria Grazia Chiuri affida a una donna, a un’artista, il set che presenta e racconta la sua collezione: questa volta tocca al collettivo Claire Fontaine che ha sviluppato alcuni concetti femministi attraverso scritte macro e al neon. Sulle teste degli ospiti e delle modelle spiccavano frasi come “le donne alzano la posta in gioco“, “l’amore delle donne è lavoro non pagato” e, all’ingresso ( e sulle T-shirt) “I say I“. Quest’ultima è anche il titolo della mostra che sarà ospitata dal Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Roma dal 23 marzo al 21 giugno, con il supporto di Dior.
I dettagli protagonisti sono le frange, ma anche il check. Su ogni capo aleggia lo stile Seventies, insieme al foulard (rigorosamente logato) e allacciato in testa, ma anche il denim, non lavorato, e la cravatta.
Una parata di celebrities in prima fila tra Demi Moore, Sigourney Weaver, Maya Hawke, Andie Macdowell, Cara Delevingne, Lady Amelia Windsor, Lena Perminova e molti altri.