LA MOSTRA DI GABRIELLE CHANEL AL PALAIS GALLIERA

4 mins read
Start

Gabrielle Chanel. Manifeste de Mode si intitola cosi la grande mostra di riapertura del Palais Galliera, dopo una chiusura di oltre due anni per i lavori di ristrutturazione (sponsorizzati da Chanel) che hanno permesso di raddoppiare la superficie espositiva in modo da poter affiancare alle esibizioni temporanee gli oltre 200mila outfit della collezione permanente.


Una celebrazione dell’audacia di Chanel, del suo istinto per il nuovo, del suo ruolo fondamentale nella storia della moda nell’offrire alle donne un modo di vestirsi che le ha trasportate di colpo nella contemporaneità, abbandonando l’opulenza residuo della Belle Epoque e più tardi la silhouette anni ’50. Una mostra ricca di oltre 350 pezzi, articolata in due sezioni, una temporale, scandita da dieci ritratti emblematici della couturière, e l’altra tematica, votata all’esplorazione dei codici della Maison. Il percorso inizia con l’apertura della boutique di modista nel 1912 a Deauville, la maglia marinière in jersey del 1916, i primi modelli creati da Mademoiselle utilizzando tecniche della sartoria maschile ma tessuti più morbidi, il tweed, il jersey. Capi che si rifanno appunto alla funzionalità, alla sobrietà del guardaroba maschile, e in particolare all’eleganza dandy/sportiva di Étienne Balsan, il primo amore di Chanel. Ci sono gli abiti monocromatici bianchi, beige, blu notte, neri, dal lusso austero assorbito da Chanel negli anni dell’adolescenza trascorsi al monastero cistercense di Aubazine, tra cui vari esempi di quella “petite robe noire” consacrata nel 1926 da Vogue America che la definisce “la Ford di Chanel”.

Gli abiti monocromatici si coprono di perle, paillettes, frange, ricami di incredibile raffinatezza dopo l’incontro con Maria Pavlovna, la granduchessa russa nipote dell’ultimo zar. È sui (pochi) gioielli dei Romanov che Maria e suo fratello Dimitri (altro amante di Chanel) sono riusciti a salvare, oltre che sui mosaici bizantini di S. Marco scoperti a Venezia insieme a Misia Sert, che si forma il gusto di Gabrielle per i bijoux sontuosi, di un’opulenza barbarica. Una parte della mostra è dedicata a Chanel N°5, profumo astratto creato da Ernest Beaux nel 1921, fragranza che ha sfidato il tempo grazie al mix insuperabile dei suoi 80 componenti, tra cui l’ylang ylang, il gelsomino di Grasse, la rosa di maggio e le aldeidi usate per la prima volta in overdose.
Ci sono naturalmente i pezzi che più identificano Chanel nell’immaginario collettivo, che Mademoiselle lancia settantenne, al suo ritorno sulla scena della moda, dopo 14 anni di chiusura della Maison de couture: È del 1954 il tailleur, dalla giacca morbida, leggera come un cardigan, e la gonna al ginocchio appoggiata sulle anche; È del 1955 la borsa matelassé 2.55 con catena bandouliere; Del 1957 la scarpa bicolore richiesta a Raymond Massaro, in capretto beige per allungare la gamba, e con la punta nera per far sembrare il piede più piccolo.

Un universo indémodable e tanto più impressionante quello di Gabrielle Chanel in mostra al Palais Galliera da oggi 1° ottobre 2020 fino al 14 marzo 2021.

Previous Story

I TRATTAMENTI ESY SKIN APPROVED BY MVC

Next Story

FENDIFRENESIA, LA COLLECTION CHE PROFUMA

Latest from News