Multisfaccettata, ricca, composita, con un abito per ogni donna. Così è stata la sfilata Chanel Primavera Estate 2021 andata in scena, come di consueto, al Grand Palais. Nessuna scenografia spettacolare da togliere il fiato (quelle erano più stile Karl Lagerfeld) ma solo una scritta monumentale Chanel in stile Hollywood, che diventa l’elemento contestuale con cui Virginie Viard e la maison francese rendono omaggio al cinema francese e alle sue donne.
Parigi come Hollywood. Tre celebri e leggendarie muse come Romy Schneider, Anna Karina e Jeanne Moreau sono l’ispirazione da cui parte il racconto della collezione che precede la sfilata. Un breve fashion film firmato dal duo olandese Inez & Vinoodh punteggiato da estratti e riferimenti a capolavori come La Piscine di Jacques Deray, À bout de souffle, Une femme est une femme e Pierrot le Fou di Jean-Luc Godard o ancora Ascenseur Pour L’Echafaud di Louis Malle.
Non il solito rituale da défilé, con una modella dietro l’altra, ma uscite e traiettorie dove ogni modella segue la sua strada. Una metafora che forse ci racconta anche altro: l’unicità e l’identità che la maison intende restituire alle sue donne, ognuna unica nel suo percorso anche stilistico, con una serie quasi infinita di look, ognuno a sé stante, ognuno con il proprio stile, in dialogo con gli altri certo, ma non necessariamente connessi tra loro. Le donne di Virginie Viard, pur su una base comune, sono una diversa dall’altra, libere e slegate da gerarchie.
Il vecchio rapporto che in un crescendo definiva il ritmo della sfilata, lascia spazio a una nuova grammatica di stile, anche se lascia la distinzione tradizionale tra giorno e sera, con un finale che è un tripudio di completi giacca e pantalone palazzo ricamati di paillettes nere o longdress bianchi in cui il lettering Chanel diventa intarsio sull’impalpabile leggerezza delle sete e degli chiffon. Una donna per ogni abito, e un abito per ogni donna.
Accanto ai classici vestiti di tweed ecru e nero, ci sono quindi i jeans bubble pink indossati da Jill Kortleve (nuovo volto dell’inclusività sulle passerelle del 2020) con top a fascia sporty e una mantellina plissettata.
Ci sono abiti fluidi e t-shirt stampate con le lettere effetto neon, pantaloni Capri e shorts, completi con bermuda e abiti con fiorellini stampati in bianco e nero, outfit ricamati e gilet con scritte Chanel di strass, gonne con stampe effetto cinema “Coco Chanel presents” e cardigan rosa comodi come una vestaglia da camera ma chic come una giacchina Chanel di cui mimano le tasche in sovrapposizione.
In questo pout pourri di stili, materiali, mood e colori permangono i dettagli iconici degli accessori e dei bijoux Chanel, le perle, le cinture di catene intrecciate con i listini di pelle, le borse matelassé e il bling bling dei charms con doppia C, enfatizzando così il clash creativo da cui Virginie è partita per creare questa collezione omaggio al cinema.