IL RITORNO DELLA CRAVATTA

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La cravatta è sicuramente un must per la stagione, come aveva anticipato Louis Vuitton nella sfilata di marzo in cui aveva mandato in passerella una splendida Hoyeon Jung vestita supercool con ampi pantaloni a righe, giacca oversize in pelle e cravatta stile floreale.

Ma la cravatta è da sempre simbolo di donna in carriera e così la musicista diventata attrice Alana Haim e la star di The Worst Person in the World Renate Reinsve hanno partecipato agli eventi BAFTA e Oscar del 2022 indossando le cravatte di Vuitton.

Ma non solo, . Zendaya ha partecipato all’afterparty degli Oscar di Vanity Fair in abito doppiopetto e cravatta FW22 di Sportmax . Il look sartoriale richiamava alla mente il potere sensuale di Marlene Dietrich , un’altra sostenitrice della cravatta.

Ma torniamo indietro nel tempo

Il rapporto tra le donne e la cravatta risale al XVI secolo, quando la Duchessa di La Vallière, per imitare il sovrano Luigi XIV, annodò con arte un nastro di preziosa seta attorno al collo, indossando per la prima volta un accessorio fino ad allora riservato agli uomini.

E’ proprio nel 1661, durante il regno del Re Sole che venne consacrata, tanto che fu proprio il sovrano ad affidare l’incarico di cravattaro del re ad un sarto del paese, con il preciso compito di sistemare l’accessorio in modo perfetto. 

Durante la Guerra dei 30 anni (dal 1618 al 1648) la cravatta è introdotta nella divisa dei militari croati, che a quei tempi erano impiegati in Francia.

Fu proprio lì che Re Luigi XIV se ne innamorò e inizio subito ad indossarla, diffondendo la moda prima in Francia e successivamente in tutto il mondo, anche se esistono delle raffigurazioni che risalgono ai primi anni del XIV secolo che ritraggono guerrieri cinesi e soldati dell’impero romano mentre indossano un fazzoletto al collo.

Louis Vuitton ha lanciato recentemente una linea braccialetti per UNICEF

 

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