IL DEVASTANTE DOCUMENTARIO SU BRITNEY SPEARS

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Do you want a piece of me? cantava Britney Spears qualche anno fa. Beh, la risposta è sì. Tutti vogliono, o meglio hanno voluto, un pezzo di Britney. E a furia di togliere pezzi, si sa, rimane poco. È un po’ questa la sensazione di fondo che si prova dopo aver visto Framing Britney Spears, nuovo documentario sulla popstar firmato NY Times.

Il documentario risale agli inizi della carriera di Britney. Punta il dito sui modi irrispettosi con cui i media si sono sempre rapportati nei confronti della cantante. In un’ora e quindici minuti circa, Framing Britney propone una rassegna di interviste fatte a personaggi vicini alla cantante (nel bene o nel male), oltre a spezzoni di filmati di momenti particolari della vita di Britney. Personaggi cardine come i familiari stretti della Spears o il suo attuale compagno hanno scelto di non intervenire.

Una delle prime persone a prendere la parola nel documentario è Felicia Culotta, ex-assistente di Britney. Felicia conosce la cantante da quando quest’ultima era una bambina e le è stata accanto per molti anni della sua vita. In Framing Britney ricorda le difficoltà economiche iniziali della famiglia Spears nel seguire il talento di Britney, dotata di una magnifica voce già da piccola. Felicia le offrì in determinati periodi un supporto essenziale, facendo persino le veci di sua madre Lynne. Si perché alle difficoltà economiche si aggiunsero quelle familiari, in quanto il padre di Britney era spesso assente dalla vita della figlia. Jamie Spears, infatti, trascorse anni a combattere l’alcolismo, culminando il suo tortuoso percorso in una clinica di riabilitazione.

Nel giro di poche settimane Britney sfonda su MTV, per arrivare ad una Times Square piena zeppa di fan che gridano il suo nome. Un successo enorme, devastante, che però inizia a portare con sé gli effetti collaterali. Per Britney arriva molto presto il successo globale, ma le stroncature da parte di critici musicali e media sono all’ordine del giorno. La Pop-Star non ha neanche diciott’anni quando scala le classifiche con Baby One More Time. Con il dilagare del suo successo internazionale la sua immagine è costantemente sotto i riflettori e i media non sono affatto gentili con lei. Le viene chiesto senza mezzi termini se sono veri i rumours implicanti che lei si sia rifatta il seno. Con ancora più sfacciataggine, le viene chiesto se abbia mai avuto rapporti sessuali.

La situazione peggiora quando Britney rompe con il suo fidanzato di allora Justin Timberlake. Il cantante compone la celebre Cry Me a River dopo un litigio con Britney e la canzone ha un testo che lascia presagire evidenti riferimenti alla loro vicenda. L’opinione pubblica è tutta contro Britney: «l’ha tradito!», ma pure «cosa hai fatto a Justin per farlo soffrire così?», le chiede un intervistatore in diretta tv, mentre lei è visibilmente imbarazzata. Si diffonde la notizia che la Spears abbia tradito Justin, e viene puntualmente fatta passare come la ‘poco di buono’ che ha mancato di rispetto al suo ragazzo. È alcune rivelazioni intimi della cantante dichiarate da Timberake non hanno di certo aiutato. Oggi, in seguito alla scia di accuse di sessismo e misoginia, Justin Timberlake si è scusato pubblicamente con Britney Spears.

«Sei una pessima madre, Britney?», le chiederanno pochi anni dopo, sempre in televisione. E via così fino a quando il suo breakdown diventa di dominio pubblico, tra tagli di capelli e ombrellate alla macchina dei paparazzi. Si parla poco di salute mentale ora, figuratevi 15 anni fa. All’epoca si diventava una domanda nei quiz: «Cosa ha perso Britney? I capelli!» risponde una concorrente di uno show andato in onda sulla tv statunitense. «La bocca!», risponde l’altra. E giù a ridere.

Il fulcro di Framing Britney non sono nuove rivelazioni o scoop. È un documentario utile a chi, di questa storia, ha sempre capito poco. Ci sono le testimonianze degli ex collaboratori, dei suoi ballerini, di legali e persone a lei vicine, per la prima volta tutte insieme. Negli ultimi mesi intanto, le cose stanno cambiando. Mentre Britney comunica col mondo solo attraverso coreografie su Insta, i suoi avvocati si stanno muovendo per far sì che la tutela del padre sia rimossa a favore di una società esterna. Nell’attesa di sapere che ne sarà, siamo sicuri che questo nuovo documentario farà grande chiasso online.

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