Dall’abbandono di Alessandro Michele alla direzione creativa, il brand di testa del gruppo kering sta affrontando una vera e propria trasformazione in termini finanziari, amministrativi e probabilmente stilistici.
La prima novità che ha immediatamente attirato l’attenzione del pubblico della moda è la decisione comunicata dal CEO di Gucci Marco Bizzarri, in occasione della 21esima edizione del Milano Fashion Global Summit. A quanto pare, da Gennaio 2023, Gucci tornerà a seguire il calendario moda tradizionale e rientrerà nell’evento Milano Moda Uomo. In altre parole Gucci rivaluterà una divisione delle sfilate in menswear e womenswear con delle cadenze stagionali più frequenti, un’idea che per anni era stata messa da parte, principalmente per volontà di Alessandro Michele, a favore di fashion shows misti, non genderizzati e slegati dai classici appuntamenti con le fashion weeks.
Nella primavera del 2020, il direttore creativo aveva infatti pubblicato una serie di messaggi che insistevano sulla necessità per il brand di prendere le distanze “dallo stanco rito della stagionalità e delle passerelle per trovare una nuova cadenza”.
Invece la prossima sfilata del brand, che sarà anche la prima senza la direzione creativa di Michele, sarà esclusivamente dedicata al menswear e si terrà molto probabilmente nel giorno di apertura della settimana di Milano moda uomo che va dal 13 al 17 Gennaio.
“Ritorneremo a sfilare rispettando il calendario regolare della moda. Faremo l’uomo a gennaio e la donna a febbraio a Milano poi la cruise, anche se ancora non sappiamo dove, e poi ci saranno gli show di giugno e settembre.” Ha annunciato Marco Bizzarri. “Siamo molto contenti di tornare a questa formula. Per una serie di motivi ci eravamo limitati a due sfilate l’anno in schedule, prima a causa della pandemia per i problemi legati alla catena dei fornitori, poi perché avevamo deciso con Alessandro (Michele, direttore creativo di Gucci) di mantenere questa cadenza per un altro anno ancora. Ora abbiamo scelto di mettere un maggiore focus sull’uomo, cosa che in passato non era mai successa. Raggiunta l’attuale dimensione e a seguito dell’evoluzione estetica di Alessandro, abbiamo ritenuto che fosse indispensabile dare al menswear una rilevanza specifica”.
Già precedentemente la Kering aveva annunciato l’intenzione di aumentare nuovamente il numero delle sfilate a sei presentazioni annuali. Un cambiamento di strategia molto netto e soprattutto in contrasto con il ritmo preso durante la pandemia.
Questa serie di decisioni indicano il ritorno della maison fiorentina a un approccio molto più commerciale. Inoltre, essendo ancora aperta la questione di chi prenderà il posto di alessandro michele e firmerà i capi di questa attesissima sfilatala, l’azienda sta ribadendo ai vari media che la prossima collezione sarà creata dal suo team di design interno.