CHANEL E LOUIS VUITTON: NUOVO MARKETING

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Secondo quanto dichiarato da un report di Reuters, i brand francesi Chanel e Louis Vuitton, per recuperare le perdite subite a causa del lockdown da Covid-19 e la chiusura dei negozi, avrebbero deciso di aumentare i prezzi di borse e oggetti di pelletteria.
Il crollo delle vendite infatti pare che sia stimato intorno al 35%. Chanel nello specifico ha annunciato che avrebbe alzato i prezzi degli accessori tra il 5% e il 17% in ragione dell’aumento di costo delle materie prime causato dalla pandemia, anche se più passano gli anni più le borse Chanel 2.55 acquistano di valore economico. Louis Vuitton ha dichiarato un aumento di prezzo del 14% rispetto allo scorso ottobre, sulla classica borsa Neverfull MM Monogram, mentre in casa LVMH, Tiffany ha alzato i suoi prezzi del 10% in Sud Corea. Si tratta di una strategia che va studiata a tavolino perché se alcuni brand non la applicheranno per timore di suscitare la reazione dei consumatori, altri sono costretti per smaltire le grandi quantità di merce invenduta.


Il tutto si complica quando pensiamo che la maggior parte dei guadagni dei luxury brand avveniva grazie al turismo asiatico, nello specifico dalla Cina essendo lì i prezzi dei beni di lusso leggermente più elevati rispetto all’Europa. Ma quest’anno non si potrà contare sul turismo a causa del lockdown e nel corso degli ultimi anni, in seguito a graduali abbassamenti dei dazi imposti dal governo, i prezzi dei beni di lusso in Cina sono andati scendendo.
Nel frattempo molti clienti asiatici hanno fatto la fila fuori dalle boutique più esclusive, allo scopo di fare acquisti prima che le nuove misure fossero applicate, ricordandoci il caso di Hermès in Cina. Quando sabato 11 aprile la boutique aveva riaperto i battenti, si dice che abbia incassato in un solo giorno 19 milioni di renminbi, ovvero 2,7 milioni di dollari.

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