CATERINA DE’ MEDICI, L’INFLUENCER ALLA CORTE FRANCESE

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Marilyn Monroe diceva: «Non so chi abbia inventato i tacchi alti, ma a lui tutte le donne devono molto». Peccato che Marylin avesse sbagliato pronome e che l’artefice di uno degli strumenti di seduzione più amati sia in realtà una lei, e che lo abbia fatto quasi 475 anni fa. Una donna di nome Caterina de’ Medici,  fiorentina di nascita , figlia di Lorenzo II, duca di Urbino, e di Madeleine de La Tour d’Auvergne, Contessa di Boulogne. Nonostante fosse rimasta orfana da bambina, Caterina sin da subito dimostrò di essere una ragazza audace e determinata. Durante la sua vita, ha dovuto affrontare non poche difficoltà per diventare una donna di un tale potere da influenzare profondamente la cultura lasciando una eredità importante.

Ma come mai Caterina ha inventato i tacchi a spillo ? A quattordici anni fu costretta a sposare Enrico II, il futuro re di Francia. Si sentiva insicura della sua bassa statura, quindi con l’aiuto di un’artigiano fiorentino disegnò i primi tacchi a spillo moderni. Caterina usò tacchi alti ben 10cm come espediente per non sembrare eccessivamente piccola. Quando arrivò in Francia indossando queste scarpe, suscitò molto scalpore e venne ben presto imitata. Ma non solo… Il primo incontro tra i futuri sposi fu molto importante per l’industria dei profumi in Francia. Caterina era così disgustata del cattivo odore che emanava il suo consorte che decise di introdurre il profumo e far diventare popolare la pratica di usare acqua e sapone per l’igiene personale che per pulire casa.

Ma non finisce qui. Caterina era una donna in carne, aveva gli occhi sporgenti e il naso grande, tipico dei Medici. Per ovviare alla larghezza del suo girovita, inventò il primo corsetto costringendo tutte le donne di corte ad indossarlo. E a lei si deve anche l’invenzione della biancheria intima. Come le mutande, entrate in uso perché appassionata di equitazione e quindi indispensabili per la cavalcatura all’Amazzone. Un indumento che presto fece tendenza tra le signore della corte francese. Caterina amava rivolgersi ai sarti italiani per la realizzazione dell’intimo con pizzi e ricami.

Non è finita, non soddisfatta della cucina della corte di Francia fece arrivare a Parigi dalla sua Toscana pasticceri e cuochi per le sue magnifiche feste. Ebbene sì, la «famosa» cucina francese ha al suo interno diversi elementi di importazione. Il suo gusto per la buona tavola passava anche dall’uso di tovaglie ricamate, eleganti bicchieri e raffinate posate, soprattutto la forchetta. In Francia si usava ancora consumare i pasti con le mani. Fu sempre lei a dividere i cibi salati da quelli dolci e a portare sulle tavole francesi olio d’oliva, piselli, fagioli, carciofi, spinaci e crespelle. Dopo il pranzo era sua abitudine far servire dolci, marmellate, frutta sciroppata, sorbetti e piatti freddi a base di arance, limoni e lamponi. A lei si deve il primo gelato, fatto con l’aiuto di Giuseppe Ruggeri, macellaio italiano appassionato di cucina, e lo Zuccotto fiorentino ideato da Bernardo Buontalenti.

Insomma, dai tacchi al gelato, Caterina de’ Medici è stata una donna italiana che ha saputo come conquistare potere e rispetto in Francia. Non sapeva parlare il francese e fu considerata una straniera oltre che una regina senza scrupoli. Ma fu una vera ambasciatrice del gusto italiano, che ha saputo come influenzare gli usi e costumi degli anni a venire.

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