La guerra tra Britney Spears e il padre James “Jamie” Spears sta per arrivare sullo schermo. Dal 5 febbraio su FX e su Hulu potremmo vedere Framing Britney Spears, il documentario realizzato da New York Times che ripercorre la carriera della pop star. Si parlerà della sua ascesa, al mental breakdown di metà anni 2000, soffermandosi in particolare sulla battaglia giudiziaria che la tiene ancora oggi sotto la tutela legale del genitore.
Torniamo indietro al 2007 quando le foto dei paparazzi ritraevano la cantante fuori di sé, con i capelli rasati. Quegli scatti erano l’apice di una profonda crisi personale che portò Britney al ricovero e al TSO e alla perdita della sua indipendenza. Dal 2008, infatti, James è diventato sia il suo tutore sia l’amministratore di tutti i beni della figlia. Secondo quanto spiegato da un post di Diet Prada, Britney, è considerata inadatta a prendere decisioni da sola. Non può spendere i suoi soldi; non può vedere i suoi figli; rilasciare interviste; sposarsi; votare. Nemmeno fare cose banali come guidare, usare il cellulare né i social media in modo autonomo. Il padre ha il pieno controllo della sua vita.
La conservatorship è nata per impedire all’artista di prendere decisioni finanziarie e commerciali sbagliate. Ma anche per proteggerla dalle persone che “con interessi egoistici cercano di farle del male”. Peccato che in molti ritengano che la presenza più deleteria per lei sia proprio James, più interessato al patrimonio economico che al benessere della figlia. Inoltre pare strano che, nonostante la star sia ritenuta incapace di prendersi cura di se stessa, sia stata in grado negli ultimi anni di portare avanti la sua carriera. Ha fatto diversi tour mondiali, prodotto dischi, e ha preso parte come giudice a X Factor USA.
C’è anche chi ha interpretato i video postati da Britney su Instagram nei quali balla con lo sguardo vitreo, rinchiusa nella sua casa, come delle vere e proprie richieste di aiuto. Di essere liberata. Un segnale accolto dai tanti fans della cantante e sfociato nel movimento #FreeBritney. Tuttavia, Larry Rudolph, manager attuale della Spears, continua a minimizzare la tutela di James. La definisce “un modo per aiutare Britney a prendere le giuste decisioni in termini di business, ma anche per gestire la sua vita al meglio”. I fans e tante celebrities come Miley Cyrus e Chiara Ferragni la scorsa estate hanno protestato e lanciato appelli social contro la conservatorship.
A novembre 2020 Britney ha chiesto al tribunale di togliere la sua tutela al padre, annunciando che non si sarebbe più esibita finché lui avrà il controllo della sua carriera. Purtroppo per la pop icon, le sue richieste sono state rifiutate. Un giudice di Los Angeles ha esteso la tutela di Britney e le richieste della cantante non saranno approvate o modificate fino al febbraio 2021.