Un vero e proprio boss factor Giorgio Armani, fondatore ed ancora oggi guida del gruppo. Era Aprile dello scorso anno quando, nel pieno della pandemia, con una lettera che resterà unica nel mondo della moda, invitava tutti gli operatori del fashion a trovare nuove strade, più percorribili ,più incentrate sull’uomo, più sull’essere e meno sull’apparire. Da allora Giorgio Armani è stato portavoce di numerosissime iniziative, dalle raccolte fondi, alle donazioni, poi seguite da molti altri guru della moda.
Gli State of Fashion 2021 di BOF e McKinsey, indicavano alcune importanti strategie che sarebbero potute risultare molto utili per la ripresa di un settore messo a dura prova. Una esortazione su tutte: “Finding meaning in difficult times”, trovare nuovi orizzonti e nuovi significati. Per dare un segnale positivo e di esempio all’esterno è importante che i cambiamenti avvengano all’interno. Ed è così che con la solita sensibilità e lungimiranza, Giorgio Armani, grazie all’ausilio di numerosi esperti ha operato una vera e propria rivoluzione dei suoi spazi lavorativi, con un preciso obiettivo: mettere al centro i propri dipendenti e la tutela della loro salute.
Oltre al lavoro in remoto, l’azienda offre test per rilevare l’eventuale presenza del covid con cadenza bimestrale per tutti i dipendenti, distribuzione gratuita quotidiana di mascherine chirurgiche, orario flessibile (anche e soprattutto per chi lavora in presenza), calendari di presenza che assicurano il distanziamento e il non assembramento, intensificazione delle misure igieniche, campagna vaccinale per l’influenza. Un punto fondamentale quest’ultimo, viste le difficoltà che ha avuto la somministrazione dei vaccini proprio in Lombardia.
Ma non soltanto.