Virgil Abloh, l’ imprenditore e il designer afroamericano, fondatore del marchio di streetwear di lusso Off-White e alla direzione artistica di Louis Vitton, ha deciso di avviare nella città di Milano un programma di stage retribuiti rivolti solo ai giovani di colore che desiderano costruirsi una carriera nel mondo della moda. Il primo stage parte a settembre. Nei mesi scorsi, infatti, il designer sostenitore di Black Lives Matter aveva avviato la sua raccolta fondi a favore delle giovani comunità afroamericane con la vendita di T-shirt e felpe con cappuccio con la scritto I Support Young Black Business. L’obiettivo è gettare le basi per creare opportunità professionali. Per soli giovani di colore. “Off-White ™ – riporta il comunicato ufficiale – è orgogliosa di annunciare il suo costante impegno nei confronti della comunità nera con il lancio del progetto I Support Young Black Businesses, un programma di raccolta fondi trimestrale a sostegno delle organizzazioni scelte da Virgil Abloh e dal suo team per supportare la comunità nera”. Progettato inizialmente nel 2019 e debuttato nel 2020, prosegue la nota, “Off-White ™ rilascerà articoli in vendita con il 100% dei proventi che andranno all’organizzazione selezionata ogni trimestre“.
Bellissima iniziativa sicuramente, ma cosa sarebbe successo se un designer e imprenditore bianco avesse organizzato degli stage retribuiti rivolti solamente a giovani bianchi? Non si sarebbero levati cori indignati di antirazzisti (giustamente)? Purtroppo il politicamente corretto, riflesso della politica dell’identità, è questa cosa qui: rivolgendosi alle più svariate minoranze, alimenta le divisioni razziali e finisce col essere discriminatorio nei confronti di tutta la società.
Virgil Abloh in una recente intervista rilasciata a Gq, il designer ha spiegato, come uomo di colore, di sentirsi in pericolo ogni volta che esce di casa: “Quando vado supermercato a Chicago temo di morire. Il rischio di morte è il normale modo di vivere. [Io] vivo quasi come se camminassi in punta di piedi. Qualsiasi interazione con la polizia potrebbe essere fatale per me“. E ancora:“Come persona di colore ho provato rabbia, tristezza e dolore ogni volta che uno di noi è stato ritenuto vittima di pregiudizi o razzismo sistemico” prosegue. “Sono orgoglioso di essere solidale con ogni movimento per sradicare il razzismo e la violenza della polizia. Il razzismo deve finire. Ci sta letteralmente uccidendo“.