Moschino è pronto a intraprendere un nuovo percorso. Il brand milanese ha infatti scelto il suo nuovo direttore creativo, il designer Adrian Appiolaza, al quale spetterà la supervisione delle collezioni uomo, donna e accessori.
Appiolaza succede allo stilista italiano Davide Renne, scomparso lo scorso novembre, pochi giorni dopo aver assunto l’incarico di direttore creativo.
“Dopo i recenti eventi di Moschino, l’arrivo di Adrian è stato come un raggio di sole in un cielo cupo” ha dichiarato in un comunicato Massimo Ferretti, presidente esecutivo del Gruppo Aeffe, che detiene la proprietà di Moschino. “La sua esperienza, energia e creatività sono uniche e sconfinate. Non è solo un designer, ma anche un collezionista appassionato, cosa che lo rende molto rispettoso del patrimonio dei marchi. Credo davvero che saprà tradurre il DNA di Franco Moschino in un linguaggio molto contemporaneo e accattivante, dando un volto nuovo e fresco a Moschino”.
Prima del suo arrivo a Moschino Appiolaza ha accumulato un decennio di esperienza come direttore del design prêt-à-porter femminile presso Loewe, lavorando con il direttore creativo JW Anderson. Ma ancora prima di Loewe il percorso lavorativo di Appiolaza è stato costellato da grandi nomi della moda, Da Alexander Mcqueen, a Louis Vuitton e MiuMiu, fino a Chloé sotto la direzione di Clare Waight Keller.
La sua collezione di debutto per Moschino arriverà per la stagione autunnale femminile, è sarà svelata il 22 febbraio al Museo della Permanente durante la Milano Fashion Week.
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«Sono profondamente grato a Massimo Ferretti per avermi permesso di entrare a far parte del mondo Moschino, una maison con una storia con cui sono ansioso di entrare in contatto. Sono pronto a portare il brand in una nuova era, con un tocco teatrale, nel più puro stile Moschino», ha spiegato Appiolaza. «Di Franco Moschino ho sempre ammirato l’ironia abrasiva: i suoi non erano semplicemente vestiti, ma un commento sullo status quo della società dei suoi tempi, costruito su tessuto. Raggiungere un obiettivo del genere, andare oltre la superficie delle cose, e farlo con la sua teatrale leggerezza, è un’impresa straordinaria che ha scatenato la fantasia di un ragazzino cresciuto in una grande città come Buenos Aires, dove sono nato nel 1972, ma che paradossalmente, prima dei 21 anni, non aveva mai viaggiato». Il designer ha infine aggiunto: «Ringrazio Massimo Ferretti per avermi dato l’opportunità di mettermi alla prova con questa sfida, e di voler condividere con me questa nuova tappa nel percorso della Maison. Il mio compito sarà riaprire quella finestra sul mondo che Franco Moschino ha spalancato per tutti noi: e non potrebbe esserci onore più grande.».