Una edizione molto particolare quella vista a Milano per la MFW uomo, fatta di capi comodi, trasformisti, intercambiabili, liberi dai diktat e finalmente genderless. Parola chiave: libertà.
Giganteschi pullover ricamati, poncho imbottiti da casa e outdoor, piumoni xxl, gilet di montone, coperte, pantaloni cargo, bermuda e ghette. Da indossare tutti assieme, uno sull’altro. Vanno in scena da Dsquared2 accessori caldi, colorati interscambiabili per lei e lui. Il plus ultra è il maxi zaino realizzato con Invicta, destinato a (ri)diventare uno status symbol da sfoggiare.
Linee oversize e piumini imbottiti anche per 1017 ALYX 9SM è il brand fondato nel 2015 da Matthew Williams, già direttore creativo di Givenchy.
Per Zegna invece la parola d’ordine è versatilità. I capi sono funzionali, eleganti, fluidi. L’outfit simbolo della collezione è il look monocromatico nei toni dell’arancio mattone, costruito per sovrapposizioni successive di cappotti sartoriali e giacche sportive. Un trend già inaugurato nel 2019
E oltre a capi visti per strada e in passerella non potevamo non essere colpiti dall’omaggio al grande Fotografo Giovanni Gastel, scomparso lo scorso anno dopo aver raccontato la storia contemporanea e il mondo attraverso i volti di Barack Obama e Bebe Vio, Ettore Sottsass e Roberto Bolle, Mimmo Jodice e Monica Bellucci.Duecento volti in bianco e nero ospitati alla Triennale. Volti della cultura, dell’arte, della moda, dell’architettura e anche di quell’alta borghesia a tratti aristocratica cui Gastel, nipote di Luchino Visconti, per tutta la vita ha fatto finta di non appartenere. “Un sofisticato ritrattista del mondo, Gastel. Non solo visi, ma corpi, mode, gioielli, tessuti, ambienti. Con un sorriso, faceva sembrare facile il gesto infallibile e preciso di un grande fotografo” dice Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano.