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TREMAINE EMORY ABBANDONA UFFICIALMENTE SUPREME.

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Non tira un’aria distesa nel quartier generale di Supreme. Soprattutto da quando il suo ormai ex direttore creativo ha deciso di allontanarsi dall’azienda e abbandonare il suo ruolo.

Entrato ufficialmente a far parte di Supreme nel 2022, poco dopo l’acquisizione da 2,1 miliardi di dollari di VF Corp, Emory aveva cominciato a seminare indizi delle sue intenzioni da tempo.

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Le voci sul suo desiderio di lasciare Supreme hanno iniziato a concretizzarsi all’inizio di Agosto quando il designer aveva rimosso ogni menzione di Supreme dalla sua biografia su Instagram. Eloquenti erano anche gli accenni enigmatici al suo attuale status in Supreme nelle sue storie su Instagram.

Un tema frequente nei contenuti social di Emory includeva infatti testi di canzoni che enfatizzavano la frustrazione nei confronti delle multinazionali americane, sebbene non avesse mai nominato espressamente Supreme.

Ora la notizia è ufficiale. Tremaine Emory ha definitivamente preso le distanze dal gigante dello streetwear, facendo delle accuse anche abbastanza serie.

L’ex direttore creativo ha reso note le ragioni della sua partenza in una lettera di dimissioni in cui segnalava la sua convinzione che “il razzismo sistematico fosse in gioco all’interno della struttura di Supreme” e metteva in dubbio “l’incapacità di comunicare” del senior management di Supreme.

 

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Nella lettera Emory ha citato la cancellazione dietro le quinte di una prevista collaborazione di Supreme con l’artista Arthur Jafa come indicativa di questi problemi, aggiungendo che i vertici di Supreme non sono stati in grado di offrire “piena visibilità per le ragioni dietro” all’annullamento della collaborazione con Jafa.

In seguito alla conferma della partenza di Emory e al contenuto trapelato della sua lettera di dimissioni, Supreme ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Anche se prendiamo sul serio queste preoccupazioni, siamo fortemente in disaccordo con la caratterizzazione della nostra azienda da parte di Tremaine e con la gestione del progetto Arthur Jafa, che non è stato cancellato. Questa è stata la prima volta in 30 anni in cui l’azienda ha assunto un direttore creativo. sono deluso che non abbia funzionato con Tremaine e gli auguro buona fortuna per il futuro”.

Entrato in casa supreme come primo a ricoprire il ruolo di vero e proprio art director, Emory aveva recentemente reso note in un’intervista le sue perplessità legate all’industria della moda unite alle preoccupazioni per un suo problema di salute.

Da queste dichiarazioni sono scaturite varie speculazioni secondo cui i problemi di salute di Emory lo abbiano tenuto lontano dall’azienda e dagli ultimi progetti Supreme.

Ma queste sono solo teorie. L’unica certezza è che da oggi l’attenzione di Emory si focalizzerà interamente sulla sua etichetta, Denim Tears – che ha recentemente festeggiato il suo quarto anniversario – e sul suo lavoro di consulenza per altri brand di successo.

 

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