Eccomi di ritorno dl Principato di Monaco, che praticamente in questa stagione diventa la mia seconda patria. Anche quest’anno, infatti, ho avuto l’onore di essere invitata al Golden Foot award. Il premio che ogni anno, nell’ambito di una cerimonia super esclusiva, premia i calciatori di almeno 28 anni che si sono distinti per i loro risultati sul campo, non solo dal punto di vista calcistico, ma umano.
Tutto è stato perfetto come sempre, grazie alla sensibilità e professionalità dei due organizzatori, Fabio Poggioli e Martina Martullo, due miti assoluti che hanno reso il mio soggiorno più che confortevole, speciale. A Nizza ci ha accolto un elicottero pronto a decollare per Monte Carlo, destinazione Hotel Fairmont, albergo extra lusso la cui struttura super accogliente è in grado di soddisfare qualsiasi desiderio. Il giorno dopo eravamo freschi come rose, pronti alla cerimonia che si è svolta all’Hotel Meridien. Accanto ai presentatori Mino Taveri ed Eleonora Pedron c’era Pierre Casiraghi, che ha consegnato personalmente i premi alle ‘leggende’ calcistiche del 2017: il mitico allenatore Roberto Mancini, oggi tecnico dello Zenit San Pietroburgo ed ex calciatore (uno dei migliori numeri 10 nella storia del calcio italiano).
E poi Oliver Kahn, tra i più grandi portieri di sempre, l’ex giocatore e attuale allenatore della nazionale Under 20 cinese Li Ming, il leggendario bomber Michael Owen e in fine Marcel Desailly, campione del mondo e gloria della nazionale francese. E così arriviamo al vincitore di questa edizione: il portiere spagnolo Iker Casillas, eletto dai tifosi miglior giocatore Golden Foot del 2017. Lasciatemi spendere due parole su quest’uomo e sulla sua bellissima moglie Sara Carbonero.
Vederli insieme è stato commovente. Lei è una delle donne più affascinanti e con più savoir faire che abbia mai visto. Occhi come stelle nella notte, portamento da regina egizia, bellezza vera, schietta, e quel tocco di timidezza, di modestia a rendere ancora più affascinante e raro l’insieme. Pensate che all’inizio non voleva neppure salire sul palco accanto a suo marito. Poi ha trovato il coraggio e ha sfoderato il suo sorriso eccezionale. Lui sempre premuroso, sempre gentile: sapeva sempre dove fosse lei nella sala, non le ha mai lasciato la mano, la guardava con occhi pieni di tenerezza. Bisogna dire che dal punto di vista umano questa edizione del Golden Foot è stata particolarmente ricca. Durante la serata di gala, infatti, ho avuto il piacere di sedere al tavolo con delle persone altrettanto squisite: Roberto Mancini con i figli Camilla e Andrea, un uomo dolce e solare, padre amorevole e commensale delizioso; proprio come Marcel Desailly. Anche lui con i figli, anche lui persona squisita, di cui ho avuto modo di apprezzare tutta la semplicità e la gentilezza. Insomma un tavolo meraviglioso.
E per l’occasione indossavo un vestito da cerimonia del mio adorato Atelier Emé, un regale abito lungo nero e con lo strascico che mi ha fato sentire per tutto il tempo una splendida sirena notturna, grazie alle sue linee sinuose, le sue trasparenze, i suoi ricami. Prezioso, semplice, sensuale. Non potevo desiderare un abito più bello per questa serata da principessa. Serate come questa capitano solo una volta l’anno.