Le 100 aziende di beni di lusso più grandi al mondo hanno generato vendite per 281 miliardi di dollari nel 2019, con una crescita di 15 miliardi di dollari rispetto al 2018. È quanto emerge dalla settima edizione del Global Powers of Luxury Goods, lo studio annuale di Deloitte, che considera e classifica i 100 top player del settore fashion & luxury a livello globale, sulla base delle vendite consolidate nell’anno fiscale in esame.
Per il terzo anno consecutivo, il quartetto dei migliori player del lusso è composto dai colossi Lvmh ($37.5 billion), Kering ($17.8 billion), Estée Lauder ($14.9 billion) e Richemont. Al quinto posto troviamo L’Oréal Luxe, che sostituisce Chanel, mentre EssilorLuxottica rimane stabile al settimo posto.
Come negli anni precedenti, il Made in Italy si conferma leader nel settore, posizionando ben 22 aziende. Di queste, i due terzi operano nel settore dell’abbigliamento e calzature, mentre il 23% appartiene alla categoria borse e accessori. EssilorLuxottica, il gruppo Prada (che troviamo al diciannovesimo posto) e Giorgio Armani risultano essere i tre principali player italiani in classifica e rappresentano quasi la metà delle vendite di beni di lusso del 2019 dalle aziende italiane presenti nel ranking. Il 2019 è stato inoltre l’anno in cui 6 dei grandi marchi del lusso italiano sono tornati a registrare una crescita positiva: Giorgio Armani, Otb, Dolce & Gabbana, Ferragamo, Ermenegildo Zegna e Twinset.
Pur essendo le più numerose, le aziende italiane della Top 100 realizzano solo il 12,4% dei ricavi totali globali, collocandosi in quarta posizione dopo Francia (28,3%), Stati Uniti (18,3%) e Svizzera (13,2%).
La Francia, con solo nove aziende in classifica, ha conseguito anche la migliore crescita nelle vendite di prodotti di lusso nel 2019, pari a 15,7%.