IL MESSAGGIO SEGRETO DELL’URLO DI MUNCH

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Preparandosi all’apertura per il 2022, il Museo Nazionale Norvegese ha messo fine a un mistero che risale al 1904. Sono riusciti a rispondere alla misteriosa frase a matita posta nell’angolo in alto a sinistra della tela “L’urlo” di Edvard Munch. La frase recita “Può essere stato dipinto solo da un pazzo“. Per decenni è stata fonte di studio, ma nessuno è mai riuscito a capire se fosse dell’autore stesso o aggiunto da altre persone in un secondo momento.

Questo fino ad oggi. Grazie alla tecnologia a infrarossi, la scritta sull’originale “The Scream” del 1893 è stata confermata come quella di Munch. La scritta è stata confrontata con la scrittura a mano dei diari e delle lettere dell’artista. I due stili e le calligrafie corrispondevano. “La scrittura è senza dubbio di Munch. La grafia stessa, così come gli eventi accaduti nel 1895, quando Munch ha mostrato il dipinto in Norvegia per la prima volta, puntano tutti nella stessa direzione “, ha spiegato Mai Britt Guleng, curatore del museo, al Times.

Come detto prima, il messaggio è presente solo nella versione del 1893, la prima che Munch dipinse. Infatti esistono ben quattro raffigurazioni de “L’urlo”, realizzate in un periodo di diciassette anni, che va dal 1893 al 1910.

Gli esperti dicono anche che il messaggio potrebbe essere stato scritto in seguito a un critica nel 1895, dopo la prima mostra del quadro. Durante un dibattito sul lavoro dell’artista, uno studente di medicina dichiarò che “l’opera d’arte gli aveva dato motivo di mettere in discussione lo stato mentale dell’artista”, definendo Munch “anormale e pazzo“. Munch ne rimase profondamente scosso. Anche se certamente l’artista soffrì molto nella sua vita, per un mancanza di equilibrio emotivo.  Secondo una voce del suo diario, Munch ideò “L’urlo” a Kristiania mentre assisteva a un tramonto rosso sangue. Tutto questo mentre combatteva depressione, ansia e un deterioramento della propria salute mentale.

Anche se il mistero del messaggio potrebbe essere stato risolto, è quasi impossibile dire con certezza cosa abbia motivato Edvard Munch ad appuntare un’osservazione del genere su quella che alla fine sarebbe stata una delle opere d’arte più riconosciute e famose al mondo. Quel che è certo, è che “The Scream” continua nel corso degli anni a colpire il pubblico di tutto il mondo con la sua angoscia esistenziale. E forse non c’è mai stato un momento più adatto di questo per guardarlo con occhi nuovi.

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