ADDIO AL COMPUTER TOSHIBA

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Addio a quello che, tra gli anni 90 e 2000, è stato il Personal Computer più diffuso e usato: il Toshiba. Il gigante giapponese ha infatti sospeso la produzione diretta di PC per venderla a Sharp, cui ha ceduto la sua sezione produzione.
In realtà la questione parte da lontano: Sharp ha acquistato l’80% del ramo di personal computing di Toshiba nel 2018 per 36 milioni di dollari e ora ha acquistato le azioni rimanenti. Le cose per Toshiba, va detto, non vanno bene da tempo: basti sapere che nel 2011 aveva venduto più di 17 milioni di PC, ma nel 2017 tale cifra era scesa a 1,9 milioni, e nel 2015, l’azienda ha registrato una perdita per l’intero anno di 318 milioni di dollari.


Il colosso giapponese era nel settore dei PC da 35 anni, da quando è diventata la prima azienda giapponese a commercializzare il primo portatile al mondo nel 1986: il modello T1100 con schermo LCD, processore Intel 80C88 e schermo con risoluzione di 640×200.

Toshiba modello T1100

Toshiba riuscì a guadagnarsi quella fetta di mercato in cui dopo entrarono Asus, Dell, Lenovo e Hewlett-Packard, soprattutto grazie ai suoi portatili della serie Satellite. Pian piano però è diventato un brand poco popolare e non più in grado di soddisfare i consumatori.

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