Lo scorso 10 dicembre Airbnb si è quotata alla borsa di New York facendo registrare una delle giornate di maggior successo per Wall Street in tutto il 2020. Sebbene il prezzo iniziale di quotazione fosse di $68 dollari, le azioni di Airbnb hanno chiuso la giornata ad un prezzo di $144,71 dollari, registrando un aumento del 113%. Airbnb ha raggiunto una valutazione di $100 miliardi di dollari, diventando così “l’azienda di viaggi online più importante al mondo”, superando Expedia e TripAdvisor.
Della possibile quotazione del portale di viaggi online fondato a San Francisco nel 2008 da tre ex compagni di università, Brian Chesky, Nathan Blecharczyk e Joseph Gebbia, si parlava già da alcuni anni. A fine 2019 si era deciso che l’entrata in borsa sarebbe stata nei primi mesi di quest’anno, lo scorso marzo di preciso. Ma per ovvie ragioni il grande salto era stato rimandato. Questo fatto però ha portato a grandi perdite di soldi e valore, e la pandemia ha costretto Airbnb a cambiare piani. Brian Chesky, amministratore delegato e co-fondatore, ha tagliato costi, licenziato persone e preso in poco tempo una serie di drastiche decisioni che hanno, almeno in parte, risollevato l’azienda. Così facendo, per certi versi Airbnb è tornata alle sue origini, permettendole oggi di arrivare alla quotazione.
Come ha scritto il Wall Street Journal, in questo 2020 Airbnb ha avuto «un’esperienza di premorte» in seguito alla quale ha saputo «tirarsi fuori dal baratro» e arrivare infine alla quotazione di oggi, «che solo pochi mesi fa sarebbe sembrata impossibile».