Il Rosso Valentino ha vestito modelle, attrici e star del jet set internazionale. Ma quale è la sua storia? A volte la moda è fatta di intuizioni che avvengono per caso: il creativo è colpito da un dettaglio, un particolare, a volte confuso tra altri mille. E’ la storia del rosso Valentino.
Valentino, all’anagrafe Valentino Garavani, una sera quando era ancora studente durante la visione di uno spettacolo d’Opera a Barcellona, vide tra il pubblico una donna e pensò che fosse perfetta avvolta nel suo abito rosso.“Fra tutti i colori indossati dalle altre donne, mi è sembrata unica, isolata nel suo splendore. Non l’ho mai dimenticata. Penso che una donna vestita di rosso sia sempre meravigliosa, è la perfetta immagine dell’eroina”, commentò lo stilista in un’intervista qualche tempo dopo.
Non è carminio, non è porpora, non è tramonto, non è fuoco. Il Rosso Valentino è un mix perfetto ed elegante di tanti rossi, dal quale lo stilista ne ha creato uno nuovo, tutto suo, a cui ha dato il suo nome e che sarà ricordato per sempre.
Valentino apre il suo primo Atelier nel 1959 in Via Condotti, 15 a Roma. Negli anni ’60 le donne iniziano ad affacciarsi sempre più numerose nel mondo del lavoro e lo stilista inizia a creare abiti che le donne potessero indossare con semplicità tutti i giorni, nel quotidiano. Le donne Valentino vestono negli anni ’60 con abiti a trapezio, cocktail dresses con chiffon e trasparenze, fiori e fiocchi in tessuto che generano volumi inaspettati, ed eleganti drappeggi. Gli anni Settanta così ricchi di contraddizioni si riflessero perfettamente invece nei bruschi tagli a ghigliottina degli abiti (ossia tagliati con una sforbiciata, spesso in modo asimmetrico, e con un orlo irregolare). Infine, gli anni Ottanta elessero a loro protagonista la donna in carriera, una sofisticata business-woman che indossa abiti dalla silhouette a T e dalle spalle importanti.
L’abito Rosso Valentino si evolve decennio dopo decennio, rimanendo estremamente attuale: tagli lineari o abiti a sirena con drappeggi elaborati direttamente sul corpo della modella, abiti monospalla con profonda scollatura sulla schiena, o ancora, abiti a clessidra. Forme volutamente esasperate, ed equilibrate poi da altre lineari, raggiungendo così una perfetta armonia delle proporzioni, con l’obiettivo di rendere le donne belle e femminili.
Con il tanto celebrato addio alla moda di Valentino nel 2007, dopo quarantacinque anni di splendente carriera, il brand dà il suo benvenuto alle creazioni della Direttrice Creativa Alessandra Facchinetti, e successivamente a quelle del duo Chiuri-Piccioli. Nel 2014, proprio questi ultimi presentarono a Shanghai, in occasione dell’apertura di un nuovo flagship store, la collezione NO SEASON: realizzata nei toni di un rosso dalle mille sfumature, alternando differenti consistenze di tessuti; una celebrazione del colore simbolo della Cina, oltre che della Maison.
Nella Collezione Autunno 2020, il rosso distintivo della Maison viene riproposto negli abiti o negli accessori che vanno così ad illuminare una collezione prevalentemente black. Uno stile intramontabile e che da oltre sessant’anni fa la storia della moda; non a caso una Collezione Vintage di abiti Valentino sta spopolando adesso su Farftech.