UN TRISTE ADDIO A KENZO TAKADA

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Lo stilista giapponese Kenzo Takada è scomparso ieri sera, all’età di 81 anni, a causa del coronavirus, all’ospedale Neuilly-sur-Seine, a Parigi, dove era ricoverato da giorni. La notizia ha scosso il mondo della moda che la capitale francese dove in questi giorni si svolge la fashion week. Kenzo, che comunque aveva lasciato le passerelle nel 1999 (ora la maison è del gruppo Lvmh dal 1933) continuava ad essere un punto di riferimento per quello che dagli anni Settanta e sino al suo ritiro aveva raccontato con il suo stile, colorato e originale, frutto dalla sua sconfinata cultura e curiosità. «Mi fa piacere che dicano che ho influenzato le persone, ma in realtà sono io ad essere influenzato da loro. Il mondo in cui vivo è la mia influenza». Diceva sempre a chi gli rendeva il merito. Dal power flower, all’animalier, ai colori sgargianti, queste le sue firme negli anni.

Nato a Himeji nella prefettura giapponese di Hyogo il 23 febbraio del 1939, quinto di sette figli, sin da bambino non nasconde la sua passione per la moda e per gli abiti. Ma i suoi genitori non gli permettono di assecondare la sua creatività, e sceglie di studiare letteratura inglese. Ma a vent’anni prende la sua strada e parte per Tokyo, dove si iscrive a una scuola di moda, la Bunka Gakuen. Tempo sei anni e nel 1965 vola Parigi. Qui il clima è segano dalle eleganze di Dior e Chanel e i modernismi di un Cardin o un Paco Rabanne. Sfilate e sogni e tante cose da dire. «La moda è come il cibo, l’importante è non soffermarsi mai sullo stesso menù».Nel 1970 apre la sua prima boutique: Jungle Jap nella bohemienne Galérie Vivienne. E il nome la dice lunga su quello che Kenzo Takanda racconta ai parigini: storie di jungle e animali e fiori, che ricordano l’Oriente da cui lui arriva. Abiti di maglia e tessuti stampati e disegni energizzanti e ironici. In un mix&match fra questo e quel mondo, più vicino allo street che alla couture. Sono gli anni Settanta e Ottanta e le copertine delle più importanti riviste di moda lo seguono. Arriveranno i profumi dal 1988 (prodotto di punta diventa Flower by Kenzo) e molte altre licenze, come la linea per i bambini, Kenzo Kids.

Dopo il suo ritiro si occupa delle sue meravigliose case e comincia ad occuparsi di interni, arredamento, portando il suo mondo, come Takada, anche lì. Kenzo resterà fra i brand di punta del gruppo Lvmh prima con l’italiano Antonio Marras, poi con il duo Humberto Leon e Carol Lim e ora con Felipe Oliveira Baptista. Lo stilista giapponese, come tanti dopo il ritiro, raramente si è seduto in prima fila alle sfilate dei suoi successori. Ma tutti hanno voluto incontrarlo per respirare un po’ della sua inesauribile energia e gentilezza percepite anche semplicemente dal suo sempre incredibile sorriso.
È stata una nota ufficiale della maison a dichiarare la triste scomparsa: “È con immensa tristezza che il gruppo LVMH e KENZO hanno appreso la scomparsa del fondatore, Kenzo Takada”. Il direttore artistico Felipe Oliveira Baptista ha aggiunto: “La sua incredibile energia, gentilezza e talento erano contagiose. Il suo spirito vivrà per sempre. Riposa ia pace, Maestro”.

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