Sky - Lookmaker Academy

L’ESPERIENZA COME GIUDICE AL TALENT LOOKMAKER ACADEMY

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Mie care ragazze, come molte di voi sanno per me si è appena conclusa un’esperienza molto interessante: ho partecipato, in qualità di giudice, al programma appena andato in onda su Sky Uno, Lookmaker Academy, il primo talent show dedicato alla bellezza e alla moda. 12 concorrenti tra make up artist, hair stylist e beautician si sono messi alla prova in fatto di look, per vincere il titolo di miglior Lookmaker d’Italia (nonché un atelier del valore di 100mila euro).

Che esperienza pazzesca. Folle, geniale, faticosissima! E anche molto istruttiva. Ad esempio, ho capito che non basta istruirsi nelle migliori scuole per interiorizzare le tecniche della composizione di un outfit. Alla base di tutto c’è un quid, un dono, qualcosa di raro e prezioso che solo una persona su mille possiede.

Da quello che ho potuto vedere, ad esempio, tra i concorrenti di Lookmaker, che erano tutti bravissimi (considerate che sono stati scelti da una rosa di 5mila candidati) forse soltanto uno di loro aveva davvero questo dono. È qualcosa di veramente fondamentale nell’ambito del fashion.

E vi assicuro che in questa esperienza me ne sono fatta bene un’idea, insieme alle altre giudici, devo dire tutte davvero competenti (Janette De Nardis, Alessia Solidani e la suprema Maria Grazia Longhi).

Anche i concorrenti mi sono rimasti nel cuore. Il loro compito non era affatto semplice: dovevano basarsi su quello che gli veniva dato, indumenti e prodotti, e riuscire ogni volta a mettere insieme un look decente, anzi più che decente, possibilmente bello. E vi assicuro che è una delle cose più difficili del mondo. Per esempio ci sono state due puntate molto complesse, una dedicata alle pellicce dell’atelier De Carlis (il meglio della Capitale in fatto di fur fashion) e un’altra ai super costumi di Marisa Padovan, e come potete immaginare non è stato semplice abbinare altri indumenti, magari un po’ qualunque, a delle pellicce di super lusso e a dei costumi particolarissimi (quasi degli indumenti) come quelli della Padovan.

Chi non conosceva i materiali, chi non aveva sensibilità per lo stile richiesto a quei tessuti, ha fatto un disastro. E un’altra considerazione ancora: mai come questa volta ho realizzato di quanto il bravo lookmaker debba conoscere non solo la moda, ma anche lo spirito di ogni evento mondano (sia che ci debba andare, sia che debba vestire un invitato).

Vi faccio un esempio: in una puntata hanno chiesto ai ragazzi di vestire le modelle per l’evento del Roma Web Fest. Ora, alla parola “fest” tutti hanno visualizzato un red carpet e hanno tirato fuori strascichi da notte degli Oscar, quando in realtà il Roma Web Fest è un casual festival che si celebra al MAXXI di Roma, un evento che ruota intorno al mondo del web e dei social, appunto, e non c’è nulla di più inappropriato che andarci in abito da gala!

Il contest ovviamente è stato vinto da un concorrente che ha usato un graziosissimo abito di Renato Balestra, semplice e adatto all’occasione. Detto questo, sono buoni tutti a giudicare! I ragazzi sono stati tutti bravissimi e io sono davvero onorata e felice del fatto che, dopo soli sei mesi dall’apertura del blog, mi abbiano chiamato nella giuria di questo importante talent show.

 

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